La carbonara in Norvegia, uno scherzo? Sapreste dire quanto costa in questo paese uno dei piatti più noti della cucina nostrana? Scopriamolo.
Di tutti i piatti che rappresentano la nostra cucina, è certamente uno dei più divisivi. Ancora oggi infatti si cerca di attribuirne una origine ben precise, sebbene sia più accreditata tra tutte la maternità della cucina romana. La carbonara è una vera istituzione, un piatto iconico, che però può scatenare vere e proprie discussioni quando si tratta della ricetta per prepararne un buon piatto.
Gl ingredienti base li conosciamo: pasta che sia lunga o corta, guanciale, pecorino, uova. I problemi iniziano quando si tratta di varianti, sostituzioni o aggiunte. C’è chi commette secondo i cultori un vero sacrilegio allungando il composto del condimento con la panna o con il latte. Chi sostituisce guanciale e pecorino con pancetta e parmigiano, ingredienti certamente ottimi, ma che ne cambiano decisamente il sapore.
Altro tasto dolente sono le uova: intere o solo il tuorlo? E soprattutto, quanto cuocere la crema per sventare il problema della salmonella? Insomma, un piatto amato, ma che può creare non propri problemi. Ci sono anche appassionati che non osano prepararla in casa, ma affidarsi alle esperte mani di una trattoria.
Nella storia di oggi il content creator Pietro Armenti prova l’impossibile: mangiare la carbonara in Norvegia.
Beh che all’estero non siano in grado di replicare con la stessa accortezza piatti celebri della nostra cucina è cosa nota, dunque non dovrebbe stupirci trovare qualcosa di diverso. Il problema è nel prezzo, quando si tratta appunto di un piatto non tradizionale, e della contaminazione con ingredienti che invece sono tipici del paese in cui si viaggia, la cosiddetta contaminazione. Non di rado anche osservando video online, scopriamo modifiche alle lasagne (con ricotta invece di mozzarella), a paste al sugo decorate con foglie di spinaci freschi, passando per molti altri fantasiosi abbinamenti.
Tornando però alla carbonara, quanto è costata ad Armenti? Ben 192 corone, dunque 16 euro italiani. Insomma un prezzo ben più elevato di quello che troviamo in alcune ottime trattorie nostrane, anche molto quotate.
Armenti si è recato in un ristorante di Tromso, che pare sia noto per la preparazione di piatti diversi di pasta. Nel menù troviamo infatti primi piatti con funghi, scampi, addirittura boscaiola e nientemeno che bolognese.
Il content creator in un impeto di coraggio decide però di tentare la sorte proprio con quello più difficile da preparare. Il ristorante è molto moderno, si ordina tramite Qr code ed il servizio è motlo veloce. Ma veniamo all’assaggio.
Le espressioni di Armenti parlano chiaro: bocciata. La pasta è scotta e di un colore che non ricorda affatto quello di un buon composto di uova e pecorino. Probabilmente è stato allungato con qualcosa che sembra panna o latte. Ed ovviamente il guanciale non è guanciale. L’influencer afferma “meglio fare le zuppe se non sapete fare la pasta”, confermando che si tratti di un piatto insipido che non fa capire con che ingredienti sia stato fatto.
Gli utenti si sono scatenati, tra chi condanna il crimine di provare a riprodurre un piatto italiano e chi giustifica dicendo che non avere le nostre materie prime è un problema e che anche noi ci dilettiamo nel replicare ricette estere non con i medesimi risultati.
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