Un po’ tutti ci siamo chiesti almeno una volta nella vita se nello spazio ci siano altre forme viventi. Una curiosità legittima, che apre un’altra serie di interrogativi e tra gli altri: ci sono pianeti che hanno acqua? D’altro canto senza quest’ultima non potrebbe esserci la vita…
Sembra proprio che di acqua nello spazio ve ne sia, e anche tanta. A parte la conferma, attraverso missioni spaziali, dell’esistenza di acqua su pianeti come Marte, ci sarebbero satelliti rocciosi pieni di quello che viene considerato un bene primario per la sopravvivenza: l’acqua.
Nello specifico sarebbe stato accertato che si tratta di corpi celesti coperti di ghiaccio sotto il quale ci sono distese di acqua, talmente estesi da essere considerati veri e propri oceani. Su questa presenza è intervenuto tempo fa un astronomo dell’Università di Cambridge, Nikku Madhudhan, che nel confermare la l’esistenza degli oceani avrebbe anche ricordato come, anche al Terra, è stata completamente sommersa dalle acque oltre 3 miliardi di anni fa.
L’esperto nel suo studio su questa presenza ha rilevato che si tratta comunque di pianeti diversi da quelli presenti nel nostro sistema solare, e in merito ai quali non sarebbe da escludere che abbiano una profondità superiore alla Terra. Al momento non sembra sia possibile scartare anche l’eventualità che possa addirittura contenere forme di vita. Ma tutto è ancora in fase di studio…
Le ipotesi, perchè ora sembra sia ancora tutto in fase di idee che non hanno ancora trovato riscontri oggettivi, hanno portato gli esperti a ritenere che, al momento, non sia da escludere neanche che ci siano calotte di ghiaccio che separino il fondale marino dal nucleo roccioso. Una delle pochissime certezze sembrerebbe essere solo ed esclusivamente il colore di queste acque che appare assai differente da quello tipico del nostro mare, forse a causa delle sostanze nutritive che contiene, ha tonalità giallognole. Una tinta sulla quale si pensa possa incidente anche la presenza di sostanze come: zolfo, ferro, magnesio e manganese.
Seppure le indagini vanno avanti e verranno studiati i diversi aspetti di queste distese di acqua, Madhusudhan nell’annunciare proprio un proseguo delle osservazioni in particolari su altri tre oceani presenti nella nostra galassia, anche al fine di trovare riscontro ad alcune delle ipotesi formulate, ha evidenziato che si tratta di un lavoro che, allo stato attuale, è solo all’inizio. Un impegno ancora in embrione i cui risultati potranno essere vari, senza escludere – sempre secondo l’esperto – di trovare anche “esopianeti che presentano esclusivamente degli oceani composti da metano”.
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