Sono riemersi dei reperti di grandissimo valore, una nuova scoperta in Italia. Vediamo insieme di che si tratta.
Non si fermano le incredibili scoperte archeologiche nel nostro paese. L’Italia è una terra ricca di tesori da scoprire, che riguardano il nostro passato. Da nord a sud ancora oggi sono in corso ricerche e campagne di scavi. Diversi sono i traguardi raggiunti da inizio anno, ed ora una notizia arriva direttamente da una delle aree archeologiche più amate e studiate dell’intera penisola. Una zona molto visitata, che accoglie ogni anno curiosi ed appassionati da tutto il mondo. Ve lo raccontiamo oggi.
Si tratta certamente di uno dei luoghi più suggestivi da visitare, sia per l’incredibile quantità di patrimonio storico che ha da mostrare, che per la sua particolare storia. Recarsi qui in visita richiede diverse ore.
Avete intuito a quale luogo ci riferiamo? Parliamo dell’antica città di Pompei. Un sito archeologico di fama mondiale che ogni anno catalizza milioni di visitatori. Ad attirare è principalmente la possibilità di esplorare le strade antiche, le case, i negozi, i bagni pubblici, i teatri e persino i resti di un anfiteatro romano ben conservato.
Nel nostro paese la sua importanza non è attribuibile solo alla sua bellezza archeologica, ma anche all’incredibile contributo fornito negli anni, alla comprensione della vita nell’antica Roma. L’incredibile patrimonio di affreschi, sculture ed oggetti domestici, recuperati dagli scavi forniscono preziose informazioni sulla cultura, l’arte e l’architettura romana dell’epoca.
Torna a far parlare di sé in questi giorni per via di una nuova scoperta, accolta con entusiasmo sia da esperti del settore, che dai rappresentanti delle istituzioni.
La storia di Pompei come sappiamo è antichissima ed inizia nel IX secolo a.C. Fu una città fiorente dell’antica Roma. Si stima che avesse una popolazione tra i 10.000 e i 20.000 abitanti. Considerata, per via della sua posizione strategica, un importante snodo commerciale e culturale.
La storia della sua fine è tristemente nota. Nel 62 venne colpita da un fortissimo terremoto che provocò danni e crolli. Durante i lavori di ristrutturazione della città, nel 79, una violentissima eruzione del Vesuvio pose fine alla vita della città. Ben quattro giorni consecutivi di eruzioni, seppellirono Pompei e gran parte dei suoi abitanti sotto sei metri di lava e materiale vulcanico.
Solo nel 1748 iniziarono gli scavi per riportarla alla luce e dal 1997 l’intera area fa parte dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Ad oggi Pompei è una delle aree archeologiche più visitate in Italia insieme al Colosseo.
La nuova scoperta che fa molto parlare in questi giorni riguarda nuovi scavi, eseguiti nell’ambito di un progetto di riqualificazione della zona, che dovrebbe correggere alcuni problemi idrogeologici tra le zone già scavate e quelle ancora da scoprire. Ebbene nell’area denominata Regio IX, sono emersi nuovi reperti antichissimi.
Si tratta incredibilmente del rilevamento di un intero antico edificio. In una zona in cui in precedenza gli archeologi hanno trovato anche un panificio ed una lavanderia. Questa nuova abitazione conservava anche un forno. La scoperta più pregevole riguarda però la presenza di due zone completamente affrescate. Bellissime immagini rilevate che raccontano due miti, quello di Apollo e Dafne e la storia di Poseidone e Amimone.
Gli affreschi non sono i soli reperto più interessanti. Gli archeologi hanno individuato anche i resti di tre persone. Sembrano spoglie di due donne e un bambino di non più di quattro anni. Quello che è certo dai primi accertamenti è che le vittime siano morte non per la leggendaria eruzione, bensì per il crollo del tetto dell’abitazione in seguito alle scosse sismiche.
L’eruzione che distrusse Pompei venne infatti annunciata in precedenza da alcune fortissime scosse di terremoto. In generale questa è una scoperta incredibile che riempie di soddisfazione non solo gli esperti, ma anche le istituzioni. Il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è infatti definito entusiasta. Pompei ha evidentemente ancora molto da svelare, così commenta, ed è evidente quanto sia importante proseguire con le campagne di scavo.
Sangiuliano afferma che c’è bisogno di assicurare fondi per portare avanti le ricerche. Gli fa eco il direttore del Parco di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, il più felice della scoperta. Zuchtreigel auspica che la collaborazione tra il Parco e le istituzioni porti buoni frutti, perché è necessario andare oltre. E secondo lui l’area archeologica di Pompei potrebbe essere ancora più ricca entro cinque o dieci anni.
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