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Curiosità dal mondo

“Non si potrà più sciare sulle alpi…”, c’è la data: stagioni sciistiche a rischio

Secondo la previsione del meteorologo Mercalli dal 2050 cambierà lo scenario alpino e si dovrà dire addio alle piste da sci.

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Pare che le Alpi siano a rischio a causa del cambiamento della temperatura media dell’ultimo secolo. Registra centigradi in più rispetto al passato. La conseguenza più ovvia è quella che riguarda lo scioglimento e la ritirata, già in atto, dei ghiacciai.

Luca Mercalli, meteorologo, ha rilasciato un’intervista al quotidiano “il Corriere” spiegando come è la situazione e quali le possibili conseguenze, anche a lungo termine. Secondo i calcoli fatti dagli esperti, ci troviamo in un momento critico.

Nel giro di pochi anni, potrebbe esserci sempre meno neve. Quella che arriverà, rimarrà solo sulle vette più alte delle Alpi, in Valle d’Aosta ed in Piemonte. Nell’arco di 80 anni invece il patrimonio glaciale alpino sarà veramente poco.

L’allarme quindi è stato lanciato sia dalle associazioni ambientaliste che dalla comunità scientifica. L’innalzamento delle temperature dunque, pare non lasciare dubbi sulle previsioni future.

Causa prima

La causa prima dello scioglimento dei nostri giganti di ghiaccio è la conseguenza delle temperature estive. L’anno scorso, sempre secondo quanto dichiarato da Mercalli, erano state tra le più calde di sempre.

Queste condizioni comportano una ritirata molto veloce dei ghiacciai più piccoli, tanto da temerne una scomparsa totale entro il 2050. Resteranno più a lungo, forse altri 50 anni, quelli che si trovano al di sopra dei 4 mila metri di altitudine.

Le incantevoli vette alpine sembrano accusare di più delle altre gli effetti dell’innalzamento di temperatura. La media stagionale, infatti, è aumentata di due gradi, il doppio rispetto alla media dell’intero pianeta.

Nel 2023 i ghiacciai hanno perso uno spessore di tre metri, il triplo rispetto agli anni precedenti. Di conseguenza a quanto esposto, gli sport invernali ed il turismo, potrebbero rimanere vivi in Piemonte e la Valle d’Aosta solo per pochi anni ancora e solo perché hanno le vette più alte.

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Il problema riguarda anche la neve. Il tempo dell’innevamento è più limitato come durata e spesso anche come quantità. Secondo Mercalli, ci possono essere annate con nevicate abbondanti, ma le temperature le faranno durare meno in ogni caso.

Quindi anche le stagioni sciistiche alpine si stanno già accorciando. L’innevamento programmato ha dei consumi di energia elettrica molto alti, per cui è solo una pezza momentanea per il turismo.

Soluzioni

Ci vorranno delle soluzioni più lungimiranti per tenere in vita la stagione sciistica. Lo studio iniziato da Meteo France nel comprensorio dell’Alta Val Susa, mira proprio a questo ed è basato sullo scenario attuale e del prossimo futuro.

La commissione tenterà di aiutare anche le attività che vivono di turismo affinché possano orientare al meglio  i propri investimenti, ad esempio sul giusto punto di collocazione di una seggiovia.

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