Un contadino, mentre stava lavorando la terra, si è ritrovato tra le mani un reperto di 4.500 anni fa. Ecco di quale si tratta.
I reperti archeologici possono essere presenti in ogni parte intorno a noi, anche se, per molti anni, nonostante le strade e le terre sono state modificate, rimangono latenti per molto tempo.
Non bisogna sorprendersi, quindi, quando leggiamo notizie riguardanti ritrovamenti archeologici di milioni di anni fa che hanno una grandissima valenza storica, artistica e culturale.
I reperti archeologici, vengono rinvenuti grazie a degli scavi o alla ristrutturazione di alcune zone o strade. O ancora per via del lavoro fatto sulla terra da parte di lavoratori che si occupano di essa.
Questo è il caso di un contadino del Gaza, che mentre era al lavoro a Khan Younis, per coltivare un campo si è ritrovato tra le mani un reperto che risale a circa 4.500 di anni fa. E rappresenta una vera e propria scoperta sorprendente per gli esperti.
Immersa nel fango, c’era una statua in pietra appartenente alla dea cananea della bellezza, dell’amore e della guerra Anat. E l’oggetto, secondo gli studiosi, sembra appartenere all’età del bronzo.
Dopo la diffusione della notizia, in molti sui social, hanno ironizzato della presenza della statua della dea. Proprio in un luogo dove la terra è stata presa d’assalto e resa al suolo per via della guerra.
Gli studiosi, invece, si sono soffermati sul valore artistico, culturale e storico del reperto. E dopo aver rimosso tutto il fango da essa, hanno analizzato la statua in calcare prima di fare le loro conferme.
Secondo alcune analisi e ricostruzioni, sembra che il reperto sia stato trovato in quel loro, in quanto la Striscia di Gaza, in quell’epoca era una delle primarie rotte dal punto di vista commerciale.
La statua, alta circa 22 cm, mostra in modo molto limpido il volto della dea con indosso una corona di serpente. E per questo motivo è stata riconosciuta subito come la dea Anat proprio per questo particolare.
Nidal Abud Eil, il contadino che ha ritrovato il reperto, ha ammesso alla BBC che l’oggetto era immerso nel fango. E nonostante aveva da subito capito di essere entrato in contatto con qualcosa di prezioso, non aveva idea che potesse avere un così grande valore archeologico.
Dopo il ritrovamento e le varie analisi, la statua della dea Anat, è stata posta all’interno del Qasr al-Basha, uno storico edificio che ha anche la funzione di museo considerato uno dei pochi presenti in Gaza.
Il Ministero del Turismo e delle Antichità gestito da Hamas, ha dichiarato che questa scoperta non fa altro che dimostrare che la Palestina è ricca di storia e che nessuno può modificare o negare questo dato di fatto.
In molti però, non hanno creduto alle sue parole, in quanto, spesso l’Hamas si è dimostrata insensibile ai ritrovamenti storici. E in passato l’organizzazione è stata accusata di aver distrutto dei resti di Tell al-Sakan, un’immensa città cananea fortificata.
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