La NASA ha annunciato un evento inasoettato, uno dei suoi satelliti, Juno, ha fotografato da molto vicino una delle lune di Giove.
Nessuno era mai arrivato così vicino ad Io, una delle quattro lune più grandi di Giove, che insieme ad Europa, Ganimede e Callisto, furono osservate già da Galileo Galileo nel 1609. La sonda della NASA, Juno, è riuscita ad accorciare le distanze con il satellite naturale, donando così immagini davvero spettacolari.
E’ un record mai raggiunto prima e ci sono voluti otto anni visto che la sonda è nell’orbita del quinto pianeta del sistema solare dal 2016. Si tratta del quarto corpo celeste più brillante dopo il Sole, la Luna e Venere.
Dagli anni ’70, diverse sonde hanno compiuto sorvoli ravvicinati su Giove: Pioneer 10 ed 11 nel ’73 e nel ’74, hanno dato le prime immagini delle nubi gioviane e di alcuni suoi satelliti.
Sei anni dopo è stata la volta delle missioni Voyager 1 e 2, che scoprirono gli anelli di Giove ed otto satelliti naturali, aggiunti ai cinque già noti. Juno ha avvicinato Io e, con la sua strumentazione, ha registrato nuove immagini.
E saranno d’aiuto ai ricercatori per cercare di carpire aspetti ancora sconosciuti. Questo sorvolo fa parte di un’importante missione nello spazio, iniziata con il lancio della sonda nel 2011 da Cape Canaveral.
Ci sono poi voluti 5 anni per arrivare nell’orbita gioviana, dopo di che alla NASA sono arrivate molte informazioni. Di recente Juno ha compiuto un’impresa importante, il 30 dicembre 2023 ed il 3 febbraio 2024, la sonda ha sorvolato la luna Io, a distanza ravvicinata, circa 1.500 chilometri.
E, durante il passaggio, ha fotografato ed esaminato sia la regione settentrionale che l’emisfero meridionale. Gli strumenti di bordo erano tutti in funzione per racimolare dati. Le foto scattate sono preziosissime.
Il JIRAM, Jovian Infrared Auroral Mapper ha agito nel campo degli infrarossi. La JunoCam ha fornito molte immagini a colori catturate nello spettro del visibile. Giove ha una schiera di lune intorno a sé, di cui alcune molto grandi e luminose, visibili da qui con un semplice binocolo.
Ganimede, ad esempio, è molto interessante per i suoi oltre 300 vulcani attivi. Anche su Io c’è un’intensa attività vulcanica, è la luna più tumultuosa. I suoi vulcani si distinguono alla perfezione sulle immagini della sonda, insieme ad un pennacchio di gas che sale dalla superficie.
Gli scienziati vogliono studiare questo sistema vulcanico e capire se sotto la superficie c’è un mare di lava. Tutto può comunque dare informazioni sull’ambiente di Giove e magari di altri giganti gassosi che sono fuori dal nostro sistema.
Il satellite naturale più conforme ad ospitare la vita è Europa, un’altra grossa luna gioviana. Il motivo è che sotto la crosta di ghiaccio ospita un oceano di acqua liquida.
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