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La Liguria è una terra unica, che confina da una parte solo con il mare e dall’altra con le montagne che ne rinfrescano l’aria, rendendola meravigliosamente salubre. Ma come ogni cosa in questo mondo possiede un lato oscuro, anche questa regione non è da meno. Siete pronti a ricevere una scarica di adrenalina? Venite con noi alla scoperta dei luoghi infestati della Liguria, in un tour di case, castelli e paesi stregati.[/multipage]
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Cà delle anime – Voltri
Nel territorio di Genova, a pochi chilometri da Voltri, su quella che un tempo era la Via del Giovo, si trova la Ca’ delle Anime, un luogo conosciuto in tutta Italia per essere infestato dai fantasmi. Secondo la leggenda, era l’unica locanda esistente lungo quell’importante arteria stradale. Tutti i viandanti e i lavoratori che passavano da quelle parti non avevano altro posto in cui fermarsi per riposare e trascorrere la notte. E così la maggior parte sostava a Ca’ delle Anime. I proprietari appartenevano a una famiglia piuttosto strana, si diceva soffrissero di disturbi psichici. Erano soliti offrire le camere migliori ai clienti più ricchi, tuttavia non era un trattamento di favore, come poteva sembrare di primo acchito. Queste stanze infatti, erano dotate di un marchingegno infernale, che dal soffitto si abbassava sul letto, nel cuore della notte, stritolando letteralmente i malcapitati. Nessuno poteva udire le loro urla, poiché intorno a quella maledetta locanda c’era soltanto la nebbia. Una volta compiuto il loro rituale infernale, andavano a recuperare i denari dei clienti appena assassinati, per poi seppellire i cadaveri nel bosco vicino. Una storia raccapricciante che terminò ben presto, grazie alla denuncia di un viandante. La struttura da quel momento rimase disabitata sino al secondo dopoguerra, quando venne acquistata da una famiglia, che divenne, suo malgrado, testimone di apparizioni spaventose e spostamenti improvvisi di oggetti, finché anch’essi non decisero di abbandonarla nuovamente. Si racconta che fosse tutta opera delle anime dei clienti uccisi brutalmente nella locanda, che tornavano per chiedere giustizia della propria terribile fine. Non ci credete? Armatevi di coraggio e torce e andate a visitarla…[/multipage]
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Casa del Violino – La Spezia
Proseguendo verso La Spezia, a circa un centinaio di chilometri da Genova, potreste fermarvi a Scogna Sottana, un piccolo borgo in cui si trova la celebre Casa del Violino. In passato, l’abitazione era di proprietà di un giovane ragazzo che amava questo strumento e trascorreva la maggior parte del suo tempo a suonarlo. Nell’aria circostante, tutti potevano godere di quelle meravigliose e intonate melodie. Tuttavia, pare che nessuno avesse mai intrattenuto rapporti con il ragazzo, era molto riservato e non amava farsi vedere nella società. A un certo punto, la musica cessò di impreziosire l’aria nell’esatto istante in cui si persero le tracce del giovane musicista. Gli abitanti del paese, preoccupati, decisero di entrare nella sua abitazione, dove trovarono soltanto il violino. Nessuno venne mai a reclamare la proprietà dell’edificio, che così rimase praticamente abbandonato. Solo saltuariamente ospitò i pellegrini che passavano da quelle parti, ma tutto ciò durò molto poco, poiché sia i turisti, che gli abitanti di Scogna iniziarono ad assistere a strani e inquietanti fenomeni: luci che si accendevano e spegnevano senza apparente controllo, rumori sinistri, urla agghiaccianti, che avevano come sottofondo una dolce melodia suonata da un violino….[/multipage]
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Castello di Savignone – Genova
Nel Castello di Savignone, viveva Fosca dei Fieschi, una delle ultime donne del suo nobile casato, peraltro uno dei più potenti di Genova. Proprio in ragione della sua posizione nobiliare, venne data in sposa a un illustre esponente di una famiglia ancora più potente, quella dei Visconti di Milano. Fosca non fu fedele, durante le notti, infatti, era solita far entrare di nascosto, dalla sua finestra, un giovane aitante, con l’ausilio di una corda. Il marito capì ben presto quali fossero le cattive abitudini della moglie e così decise di mettere un uomo di fiducia a controllare le stanze della donna. Non appena ebbe le prove a conferma dei suoi sospetti, assoldò i sicari più violenti della zona e diede loro l’ordine di uccidere il ragazzo. Poco tempo dopo fu trovato in un burrone con un serpente (simbolo dei Visconti) che ne stava assaporando le carni in putrefazione. Si racconta che ancora oggi, in alcune notti buie, si aggiri il fantasma dell’enorme biscia, intento a dividere due fiamme che ardono all’unisono.[/multipage]
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Triora – Imperia
Triora è un piccolo borgo medievale incastonato nella Valle Argentina, nel territorio della provincia di Imperia. Soprannominata la Salem Italiana, nel Cinquecento fu teatro di uno dei peggiori episodi della Santa Inquisizione. La maggior parte delle donne del borgo furono accusate di aver contatti con il diavolo, di praticare malefici e di aver ucciso dei bambini. Presso la Cabotina, angolo leggendario di Triora, dal fascino sinistro (tuttora esistente), si racconta che le streghe giocarono a palla con dei bambini in fasce. Lo scrittore Edmondo Ferrario racconta che molte donne furono sottoposte ad abominevoli torture, perché confessassero i loro misfatti. Alcune non resistettero e si abbandonarono alla morte. La leggenda vuole che i fantasmi delle streghe (o presunte tali) di Triora si ritrovino ancora presso la Cabotina e tutti quei luoghi in cui vissero diversi secoli fa.[/multipage]
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