La Lombardia regala borghi storici da visitare in qualsiasi momento, alcuni si trovano sulle sponde di uno dei laghi più belli della regione.
Il territorio del lago di Como, il terzo bacino più grande d’Italia, regala scorci paesaggistici e borghi storici da visitare. Famoso per le bellezze architettoniche, la sua storia e le sue tradizioni è meta per moltissimi turisti ogni anno.
Tra i tanti borghi caratteristici ce n’è uno che collega Como a Bellagio. Si trova tra i due rami del bacino, dove i torrenti Nosè e Tuf si uniscono formando una cascata che scorre nello spettacolare canyon roccioso denominato Orrido di Nesso.
Il nome del paese pare derivare da una divinità delle acque di origine celtica chiamata appunto Nesso. La location è raggiungibile in circa un’ora da Milano, Varese o Lecco, e in 30 minuti da Como, perfetta anche per una gita fuori porta.
In base ai ritrovamenti archeologici, gli studiosi fanno risalire il luogo al periodo della preistoria. Le origini del paese Nesso sono celtiche con la successiva romanizzazione alla fine del I secolo a.C.
Pochi documenti successivi testimoniano la diffusione del Cristianesimo. Tra il 1118 ed il 1127, durante la guerra dei 10 anni fra Como e Milano, Nesso si alleò contro Como, che distrusse la sua fortificazione nel 1124.
Nel 1497 il feudo fu donato a Lucrezia Crivelli dal duca Ludovico Maria Sforza. Agli inizi del 1500 Gian Giacomo de’ Medici, detto il Medeghino, fece ricostruire le mura di fortificazione.
Queste furono nuovamente distrutte nello scontro del 1531 contro Francesco II Sforza, duca di Milano. Da visitare all’interno dell’abitato ci sono cinque frazioni, sviluppate sulle ripide pendici delle montagne.
Borgovecchio è la parte più antica, Coatesa, la più pittoresca e Lissogno sorge sulle sponde del fiume Tuf, che sfrutta per i mulini. Castello, invece, si trova su uno sperone intorno all’antico maniero, dove è ubicata anche la Chiesa di San Lorenzo.
Entrambi furono distrutti più volte nelle guerre che si sono succedute e la basilica fu riedificata nel XVI secolo. L’ultima frazione è Vico, una zona prevalentemente agricola grazie alla conformazione del suo territorio.
Qui c’è la Chiesa di Santa Maria, che risale probabilmente al 1184. Venne menzionata da Papa Lucio III come “Oratorium sanctae Mariae de Vico cum omnibus appendicitis eius”.
Nel corso del XVI e del XVII secolo, la basilica fu usata dalla popolazione come lazzaretto durante le epidemie. Suggestivo è anche il centro storico che si snoda tra stradine e vecchie case, e sorge proprio attorno all’Orrido.
Qui si incontrano ii due fiumi che dividono in due il paese. Gli scorci che possiamo vedere durante la visita al borgo sono meravigliosi e si estendono oltre che sul canyon anche sull’antico ponte e sul Lago di Como.
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