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Chi non ha mai sentito parlare della battaglia di Little Big Horn, quella del tenente colonnello Custer per intenderci? Non dico sapere esattamente cosa sia successo, ma giusto un’eco così per sentito dire e una vaga sensazione che gli Indiani d’America c’entrino qualcosa l’abbiamo tutti.
Ebbene, Little Big Horn, storica località degli Stati Uniti, è stata messa all’asta: peccato che nessuno si sia fatto avanti per acquistare questo scrigno di ricordi e di storia a stelle e strisce.
Ma facciamo un po’ di chiarezza, giusto per mettere qualche paletto indicatore: Little Big Horn si trova nel Montana, stato nord-orientale degli Usa (di fianco al Dakota North & South e sopra al Wyoming) dove scorre l’omonimo torrente Little Bighorn.
Esattamente qui, il 25 giugno 1876, quindi in pieno periodo di scontro tra i popoli indiani che si vedevano confiscate le proprie terre e l’esercito degli Stati Uniti che pretendeva di farlo senza che gli stessi opponessero resistenza (eh sì, è difficile stare dalla parte della cavalleria nonostante tutta una tradizione cinematografica), ci fu l’epica battaglia in questione.
Immaginate la scena: da una parte l’unione delle tribù indiane Lakota, Sioux, Cheyenne e Arapaho, uno schieramento guidato da figure ormai mitiche come Cavallo Pazzo e Toro Seduto. Dall’altra, gli uomini (e i cavalli) del 7° Cavalleria dell’esercito americano, guidati appunto dal tenente colonnello George Armstrong Custer. Vinsero gli Indiani e i soldati americani vennero uccisi praticamente in massa.
Ebbene, il legittimo proprietario ha messo in vendita, anzi all’asta, la cittadella di Garryowen (nome derivante dal titolo dell’inno del 7° cavalleria), la cui anagrafe conta solo due abitanti ma il cui territorio sorge esattamente dove più di 100 anni fa si verificò lo scontro diventato protagonista di film e libri. Base d’asta: 250mila dollari, per tre ettari di terreno che comprendono municipio, tomba del milite ignoto, il museo dedicato alla battaglia, un supermarket, l’ufficio postale e una stazione di servizio, troppo perchè mister Chris Kortlander, al quale tutto appartiene, possa continuare a gestire e mantenere all’altezza della storia della più grande sconfitta americana. Eppure, nessuno si è fatto avanti.
Oggi Little Big Horn è una collina dichiarata monumento nazionale, che comprende una serie di lapidi in ordine sparso posate esattamente nei luoghi dove furono ritrovati dei corpi: c’è anche un piccolo cimitero dedicato ai cavalli caduti in battaglia.
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