La città fantasma che vale la pena visitare in una delle isole più belle d’Italia, la Sicilia, terra di mare e di storie lontane.
La Sicilia è una terra che racchiude in sé mille paesaggi fatti di mare, di sole, di storia, di cultura e di tantissimi piccoli paesi, oramai, dimenticati. Eppure possono regalare ai visitatori ancora tante storie ferme nel tempo e ancora tutte da scoprire.
Per mille motivi gli abitanti di questi borghi nascosti, hanno lasciato le loro case che sono ancora lì, nell’attesa, forse, di qualcuno che ritorni a rianimarle. In alcuni di questi luoghi si ha proprio l’impressione di fare un salto all’indietro nel tempo.
La prima cittadina da esplorare è Poggioreale. E’ in provincia di Trapani ed oggi è una città fantasma. L’ultimo abitante la lasciò nel 1968 dopo il terribile terremoto del Belice. Vista la zona a rischio sismico l’amministrazione decise di spostare la città a qualche chilometro da lì.
Altro borgo lasciato a sé stesso è Noto Antica. Anche in questo caso la cittadina venne definitivamente abbandonata dopo il terremoto del 1963. Le sue case si trovano a una decina di chilometri dall’altra Noto, quella moderna, vuote e distrutte.
Un borgo la cui storia affonda le sue radici all’età del bronzo antico, così come testimoniano i vari reperti storici ritrovati. Una leggenda narra che Neaton, questo il suo antico nome, fu trasferita dall’altura della Mendola al Monte Alveria da Ducezio, un condottiero che la difese dai greci.
La Noto moderna offre capolavori di arte barocca siciliana ed è Patrimonio Unesco. Vicino a Messina, il borgo fantasma da visitare è Massa San Nicola. Le case vennero abbandonate un poco alla volta e non a causa di un evento catastrofico naturale.
Il suo passato risale al XVIII secolo. E’ conosciuto come il paese dei mulini ed ogni anno, il 6 di dicembre, ancora si tiene la processione dedicata a San Nicola. In provincia di Caltanissetta si trova il borgo di Guttadauro.
Un luogo che rimase popolato soltanto per una quarantina d’anni. Fu costruito nel periodo del fascismo come colonia agricola di Gela. Il progetto originario, però, non vide mai la fine a causa della guerra.
Fu abitato da qualcuno, ma venne abbandonato definitivamente nel 1983. Vicino a Catania si trova il borgo di Cunziria. Un tempo l’attività praticata dai suoi abitanti era la conceria, ma con l’abbandono di questa, anche gli abitanti se ne andarono.
La posizione del borgo vicina al torrente Masera era l’ideale per lavorare le pelli. Importante fu anche la grande quantità di Sommacco siciliano. Una pianta da cui si ricavava il tannino. E’ un luogo così particolare che Verga decise di ambientare proprio qui la sua opera “Cavalleria Rusticana”.
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