Visitare l’Armenia ti metterà in contatto con una cultura millenaria fatta di castelli e di cibo buonissimo, in un luogo tra i più sicuro.
Un Paese di dimensioni molto ridotte che si trova stretto tra Europa e Asia e di certo spesso eclissato dalla potente bellezza della vicina Turchia. Ma l’Armenia, nonostante non abbia sbocchi sul mare, merita di essere messa nella lista dei posti che devi vedere assolutamente.
Tra l’altro si tratta anche di uno dei Paesi più sicuri in cui spostarsi, grazie al bassissimo tasso di criminalità che si registra e alle strade sicure. Ecco che cosa puoi aspettarti di vedere con un tour in questa zona.
Come per qualunque Paese, la città migliore in assoluto da cui partire è ovviamente la capitale. Erevan è un luogo che ti stupirà innanzitutto per il colore dei suoi palazzi antichi:costruiti a partire da antiche pietre vulcaniche, hanno tutti pressoché una piacevole tinta rosa che li trasforma in sfondi meravigliosi per qualunque foto.
E, ti accorgerai presto di quanto sia antico il cuore della città. Una città che è addirittura più vecchia di Roma. Oltre alla zona più storica c’è poi tutta la parte nuova fatta costruire all’inizio del ventesimo secolo. Della Erevan moderna le cose più belle da vedere sono sicuramente le fontane che cantano a Piazza della Repubblica e il memoriale Tsitsernakaberd.
Come abbiamo detto, l’Armenia non ha sbocchi sul mare e quindi potrebbe non sembrarti una buona meta per le vacanze estive. Ma c’è un luogo meraviglioso che può sopperire ai tuoi bisogni di spiaggia: si tratta del Lago Sevan. Il più grande della zona del Caucaso e che si trova a oltre 1800 metri sul livello del mare.
Intorno al lago si trova il parco nazionale omonimo e tutta l’area è uno scrigno speciale di biodiversità che si è costruita anche grazie alla presenza di numerosissimi fiumi che sboccano proprio nel lago. Sulle coste, come sempre succede, l’uomo ha trovato nei secoli luoghi comuni in cui sostare. Tra i posti più belli ci sono due monasteri, tutti costruiti intorno all’Anno Mille: il complesso di Sevanavank e il monastero di Hayravank.
Quando si comincia a esplorare l’Armenia ci si rende realmente conto di quanto questo piccolo Paese sia sottovalutato quando si sta organizzando una vacanza.
La dimostrazione è il parco nazionale di Dilijan dove la natura incontra l’uomo già dall’età del bronzo. In questa stessa area nel 1544 è stata anche costruita una spa che ha poi dato origine a un centro urbano. Anche all’interno del parco è possibile non solo lasciarsi avvolgere dalla natura ma anche ritrovare le tracce del passato antico dell’Armenia andando a caccia dei resti di altri monasteri.
Nonostante la ricca cultura cristiana che è sparsa per tutta l’Armenia, come abbiamo visto nel parco di Dilijan, l’area è di certo stata abitata anche molto prima. E prima che il Paese si convertisse al cristianesimo sono arrivate qui le influenze della civiltà classica.
A ricordare questo momento un tempio classico, distrutto da un terremoto e poi ricostruito interamente con le stesse pietre, che nei secoli si è trasformato anche da luogo di culto politeista a casa vacanze per le famiglie reali dell’Armenia. Si tratta del cosiddetto tempio di Garni. Alcuni studiosi però non sono concordi nell’attribuirgli il ruolo di luogo di culto e ritengono che invece sia un monumento funebre. A prescindere da ciò che era, è un monumento meraviglioso.
Se vuoi una esperienza davvero particolare in un luogo che di per sé già è lontano dalle rotte sconosciute, in Armenia esiste un monumento dedicato alla nascita dell’alfabeto con cui è scritta la lingua armena.
Una lingua che è stata codificata nel quinto secolo da Mesrop Mashtots. Per commemorare il 1600esimo compleanno dell’alfabeto, dal 2005 poco fuori Edevan, a Saghmosavan, si trova questo monumento composto da 39 lettere. La scelta del luogo non è casuale, dato che in questa stessa area si trova il sepolcro di Mashtots.
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