Diventa monumento la Quercia di Pinocchio, ovvero la gigantesca e splendida pianta – tra Gragnano e San Martino in Colle – che colpì così tanto l’immaginazione di Carlo Lorenzini detto Collodi da entrare a pieno titolo nel suo libro più famoso, ‘Le avventure di Pinocchio‘. Sono stati proprio i possenti rami della quercia in questione, infatti, a ispirare la scena in cui Pinocchio viene impiccato dai due furbastri, il Gatto e la Volpe, per poi salvato dalla Fata Turchina.
Tanto da far entrare la Quercia, se non nella leggenda, per lo meno nell’elenco dei monumenti e beni paesaggistici della regione Toscana (su richiesta del Wwf e del comune di Capannori).
Effettivamente, vederla, soprattutto in primavera o in estate quando i rami sono carichi di foglie, è uno spettacolo: si tratta di una quercia di 600 anni, alta 24 metri e con una circonferenza del tronco di 5 metri. Nella zona, viene indicata anche come ‘Quercia delle Streghe’, per via della credenza popolare che spiegava i rami orizzontali degli alberi con i sabba delle streghe.
Se siete in zona e amate la storia del burattino di legno, fate una passeggiata o un picnic ai piedi della quercia, dove Collodi si sdraiava spesso da bambino: poi proseguite il giro con una visita al Parco di Pinocchio a Collodi.
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