L’eruzione vulcanica più importante mai avvenuta sul nostro Pianeta, si ebbe in questa parte della Terra, sotto il mare.
Sono molte le terre sul pianeta che presentano dei vulcani. Molti, oramai, sono spenti, ma tanti altri brontolano, sonnecchiano e, a volte si risvegliano. E quando lo fanno, espellono lava, pomice, cenere, e gas, che si depositano sulla superficie ricoprendo l’area circostante.
Durante i secoli ci sono stati vulcani esplosi che hanno modificato, addirittura, il clima del luogo dove si trovavano. Per esempio, l’esplosione del Monte Tambora, in Indonesia, nel 1815, causò un drastico cambiamento climatico che si ricorda come “Anno senza estate”.
La più grande esplosione vulcanica di questa era geologica è avvenuta sott’acqua. E’ accaduto in Giappone, sull’isola di Kyushu. L’eruzione del Kikai-Akahoya ha avuto inizio da una caldera sommersa.
Questa, nel corso del tempo, ha prodotto ben tre eruzioni. La prima risale a 140.000 anni fa, la seconda a 95.000 e la terza a 7.300 anni fa. Le conseguenze sono state devastanti per gli abitanti della zona.
E sono state documentate da archeologi e geologi. Dalle analisi dei depositi di cenere è emerso che l’esplosione fu una delle più gravi mai avvenute. Uno studio dettagliato dei depositi marini ha, finalmente, permesso di comprendere i meccanismi che hanno portato ad un evento così importante.
I ricercatori sono stati in grado di accedere ai depositi vulcanici sottomarini depositatisi intorno alla caldera Kikai. I rusultati dello studio sono visionabili su una pubblicazione del Journal of Volcanology and Geothermal Research, in un articolo scritto dal ricercatore Nobukazu Seama.
Lo studioso ha arricchito le sue scoperte con l’analisi delle stime precedenti relative alle rocce vulcaniche presenti sul fondo del mare. Ha, così, potuto concludere che la totalità del materiale fuoriuscito dal vulcano equivale a una superficie superiore a 300 chilometri cubi.
Un’altra eruzione avvenuta 74.000 anni fa causò molti più danni rispetto a questa. La caldera del Kikai-Akahoya ha sotto di essa ancora una camera magmatica che potrebbe ancora esplodere. In questo sfortunato caso, l’eruzione potrebbe essere pericolosa, anche se, in realtà, non si conoscono le dimensioni della camera.
Gli studi delle eruzioni vulcaniche sottomarine avvenute nel corso dei secoli insieme a quelle avvenute ai giorni nostri, come l’eruzione del 2022 del vulcano Hunga Tonga, può aiutare gli studiosi a comprendere meglio e a produrre modelli che siano in grado di prevedere eventuali eruzioni future.
Sarà, così, possibile comprendere i rischi e prevenire o mitigare gli effetti che questi fenomeni naturali hanno sugli abitanti e sull’ambiente delle zone circostanti. In questo modo potrebbe essere possibile ridurre i danni ed evitare possibili disastri.
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