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Se qualcuno vi chiedesse qual è la metropolitana più bella d’Europa, vi verrebbe mai in mente di rispondere quella di Napoli? Probabilmente no. Napoli è una bellissima città ma siamo più abituati ad associarla al Vesuvio, a Piazza Plebiscito, alla pizza, a Spaccanpoli e i suoi presepi o, nel peggiore dei casi, ai cumuli di spazzatura.
Eppure in un ideale tour di Napoli, conviene inserire anche la metropolitana e in particolare la fermata Toledo: a suggerirlo è una fonte autorevole e soprattutto estera, quindi senza alcun interesse di parte. Stiamo parlando del Telegraph, secondo il quale la stazione Toledo della metropolitana di Napoli è la più bella d’Europa.
Il perchè è presto detto: immaginate di dover prendere la metropolitana e di ritrovarvi, anzichè nei soliti cunicoli bui e sporchi, in un mondo luminoso, colorato, che riproduce un ambiente sottomarino. Prendete le scale mobili e anzichè ritrovarvi in una stazione anonima avete l’impressione di immergervi negli abissi marini, tra sfumature di blu, azzurro e turchese e installazioni artistiche che farebbero la loro figura in un museo.
Ecco, benvenuti alla stazione Toledo, Napoli, metropolitana (aperta lo scorso 17 settembre).
Ovvero, la stazione che campeggia in prima fila nella classifica del Telegraph dedicata alle metropolitane più belle d’Europa, progettata dall’architetto catalano Oscar Tusquets Blanca. E non è l’unica presenza napoletana: c’è anche la stazione Materdei a tenere alto l’orgoglio napoletano con le sue installazioni colorate che fuoriescono addirittura all’esterno e trasformano le banchine d’attesa in posti luminosi e piacevoli. La sua apertura è di molto precedente, addirittura del 2003, e la progettazione è stata a cura di Alessandro Mendini.
Ma avete voglia di approfondire il lato artistico della metropolitana napoletana, allora fate un giro che includa anche le fermate Università, con le sue pareti rosa shocking, Ciliea Quattro Giornate, con le scale mobili che passano proprio sotto quattro statue con l’elmetto che osservano i viaggiatori, Salvator Rosa, con la sua installazione formata da vecchie Fiat 500, Dante, con le sue protuberanze geometriche colorate.
Non c’è che dire, finalmente si parla di Napoli con lo stesso tono che si utilizza di solito per le grandi capitali europee, come Londra o Parigi, e non per gli scandali legati al problema dei rifiuti: così la prossima volta, oltre al giro nelle migliori pizzerie di Napoli, potete aggiungerne un altro altrettanto eccellente, le fermate del metrò.
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