Un locale particolare dove fermarsi per una colazione da sogno tra libri e arte contemporanea libera da qualsiasi schema.
La parola caffè rievoca non solo la bevanda, ma anche i luoghi in cui viene servito. In questi locali le persone, in passato, cominciarono sempre più a socializzare e condividere le proprie opinioni.
Tra la fine del XVII e l’inizio del XVIII secolo, in Francia nacquero i caffè letterari, dove gli intellettuali si ritrovavano per discutere di attualità, economia, politica, opere teatrali, filosofia, letteratura, poesia e arte.
I primi frequentatori furono gli illuministi, per un caffè davvero speciale, sorteggiato con nuove idee, conoscenze, tradizioni, nuovi paradigmi, testi scritti, ispirazioni e rivoluzioni.
Questi locali si diffusero poi in tutta Europa, ma il fulcro fu Parigi, che, ancora oggi, tiene una stretta relazione tra caffè, arte e cultura, seppure in modo più innovativo.
Se abbiamo in programma un viaggio nella capitale francese, ricordiamo di andare al Halle Saint-Pierre. Si trova nella zona di Montmartre, accanto alla Basilique du Sacré-Cœur, a pochi minuti dalla fermata Anvers.
La struttura dell’edificio è molto particolare, fatta di vetrate suddivise da sezioni rettangolari messe una accanto all’altra. All’interno una bellissima scala a semichiocciola funge da collegamento tra due piani.
Al piano terra c’è una libreria, la caffetteria e le mostre temporanee, mentre un’esposizione permanente si trova al piano superiore. Eccoci dunque in un caffè che in qualche modo ricorda quelli antichi degli intellettuali.
E si arricchisce diventando anche libreria, museo, galleria e tanto altro. Subito dopo l’entrata, accanto agli scaffali ricolmi di libri c’è la caffetteria. Prima di iniziare il tour ci si può fermare per fare una colazione da sogno.
E, contemporaneamente, ammirare la vista meravigliosa su Montmartre, oppure viaggiare con la fantasia leggendo un libro preso in prestito dalla libreria. È un luogo meno turistico rispetto ad altri.
Vale la pena cercarlo in Rue Ronsard al civico 2. Gli organizzatori vogliono rimanere al di fuori degli stereotipi cercando una creatività diversa che nasce da una forte emancipazione.
Il loro approccio all’arte vuole essere libero e non contaminato dalla società e dagli schemi che impone. La visione della realtà, quindi, arriva dal profondo dell’inconscio, dalla solitudine o dalle sofferenze che ancora sono vive nel presente.
Questa arte è chiamata grezza, l’Art Brut come l’ha definita il pittore francese Jean Dubuffet. Essa raccoglie tutte quelle opere che sono realizzate da coloro che non appartengono a movimenti definiti.
La Halle Saint Pierre si fa portavoce di questa modalità espressiva insieme anche all’Art Populaire ed all’Art naif. Il locale ospita artisti emergenti, ma anche già affermati ed il costo del biglietto per la mostra varia secondo l’esposizione e la popolarità del personaggio.
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