Sai dove si trova la biblioteca più antica del mondo? Questa città italiana custodisce da più di 1500 anni preziosi volumi e manoscritti.
Se ami il profumo dei libri, sfogliare le loro pagine, perderti nelle loro storie (anche antichissime), trascorrere ore e ore camminando tra gli scaffali di una biblioteca come se questa fosse un dedalo dal quale non hai nessuna intenzione di uscire, se sei uno di questi allora potresti davvero innamorarti di questo posto e inserirlo tua to do list.
Parliamo della biblioteca più antica del mondo, un gioiello dal valore inestimabile nel cuore di una delle città più belle d’Italia.
L’Arena di Verona, la Casa di Giulietta e tutte le altre bellezze di questa città veneta nascondono un po’ la sua estrema importanza e anche la gente, diciamoci la verità, non è che poi la conosca così tanto.
La biblioteca più antica del mondo, la Capitolare di Verona, è uno di quei tesori da custodire, tutelare e curare come se fosse il più prezioso al mondo. E difatti preziosa lo è davvero.
La Bibliotecha Capitularis Veronensin è la più anziana del mondo latino ed è persino stata definita dal paleografo Elias Avery Lowe come la regina delle collezioni.
Al suo interno intatti oggi si trovano ben 1200 manoscritti, 2500 libri stampati nel 500, 2800 stampati nel 600, 245 incunaboli e oltre 70.000 volumi tra enciclopedie, dizionari, riviste, pubblicazioni specialistiche e molto altro ancora.
La sua storia inizia nel lontano V secolo, come si legge nel Codice Ursicino, un manoscritto che un amanuense “ribelle” decise di firmare con nome (Ursicino) e data (1° agosto del 517 dopo Cristo).
Questo gesto, che oggi potrebbe sembrare del tutto normale, era davvero inimmaginabile per quei tempi. Nessuno poteva infatti esplicitare la propria identità e mostrarsi orgoglioso del proprio lavoro.
Il volume si trova ancora oggi all’interno della Biblioteca e dimostra come la storia di questo luogo sia davvero antichissima e che abbia alle spalle almeno 1500 anni.
Oltre al Codice Ursicino, la Capitolina custodisce anche un altro prezioso documento il quale viene tutt’oggi considerato come l’atto di nascita della lingua italiana scritta. All’interno del codice LXXXIX, un libricino di preghiere liturgiche spagnole, si trova il così chiamato Indovinello veronese.
Scritto tra il VIII e il IX secolo, la traduzione dell’indovinello sarebbe questa:
Spingeva avanti i buoi (le dita)
solcava arando un campo bianco (la carta)
e teneva un bianco aratro (la penna d’oca)
e seminava nero seme (l’inchiostro)
Ti ringraziamo, Dio onnipotente ed eterno
Infine, qui si trova anche il codice palinsesto XV delle Istituzioni di Gaio, un’opera didattica unica nel suo genere scritta tra il 168 e il 180 e l’unico scritto di diritto classico romano arrivato fino ai giorni nostri.
Verso gli inizi del 1200 lo Scriptorium (la biblioteca nasce infatti come luogo dove gli amanuensi producevano i libri su pergamena) inizia a prendere la forma di una biblioteca vera e propria, ovvero di un luogo di studio dove venire a consultare importanti volumi che verrà in seguito anche frequentato da studiosi e letterati.
Sembrerebbe che nel 1320 persino Dante Alighieri fu ospite della biblioteca, invitato per tenere una conferenza. Qualche anno più tardi, anche Francesco Petrarca passò di qui per consultare i preziosi volumi della Capitolare.
Con l’avvento della stampa, la biblioteca iniziò a ospitare i primi volumi stampati tra il 1450 e il 1500 che prendono il nome di incunaboli.
Durante l’epoca di Napoleone, poi, parte della ricca collezione della Capitolare finì nella Biblioteca Nazionale di Parigi. 31 codici e 20 incunaboli volarono via da Verona e solo pochissimi di questi ritornarono a casa in seguito alla disfatta di Napoleone nel 1816.
Il tesoro della Capitolare però non aveva ancora di certo finito di assistere a disgrazie e sciagure. Nel 1882 infatti fu interessato dalla inondazione dell’Adige che danneggiò ben 11 mila pergamene, le quali vennero ripulite dal fango negli anni a venire.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, invece, la Capitolare venne bombardata nel gennaio 1945. Per fortuna, molti volumi furono recuperati dalle macerie mentre altri erano stati portati in salvo preventivamente.
Per visitare la Biblioteca Capitolare con una visita guidata è necessaria la prenotazione con qualche giorno di anticipo. É possibile in ogni caso accedere in autonomia anche senza prenotazione nei fine settimana.
La Capitolare si trova in Piazza Duomo 19 a Verona, nei pressi del Ponte di Pietra, a una decina di minuti a piedi da Piazza delle Erbe.
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