La Bosnia Erzegovina è uno dei Paesi balcanici meno turistici e non vale la pena? Aspetta a giudicare, ecco cosa ti stai perdendo.
Si parla molto spesso di quanto sia bello andare in vacanza nei Balcani e soprattutto al mare in Croazia. Ma non c’è solo la Croazia. Un luogo che va assolutamente visitato è la Bosnia Erzegovina. Un Paese che nonostante il passato segnato dalla guerra deve essere sulla tua lista dei luoghi da vedere almeno una volta. Ecco allora quello che devi sapere per organizzare il tuo viaggio e quello che ti aspetta una volta arrivato.
Alcune informazioni sono necessarie per poter viaggiare con serenità. La prima riguarda il modo in cui va gestito il denaro. La Bosnia Erzegovina non fa ufficialmente parte della zona euro, la moneta dell’area è il Marco Convertibile. Il tasso di cambio è però fermo a 0,51 per ogni euro. Il che significa che in pratica ogni euro vale due Marchi Convertibili. Tra non molto probabilmente anche questa conversione non sarà più necessaria, dato che il Paese ha avviato le procedure per aderire all’Unione Europea ma nel frattempo è bene tenerlo presente.
Sempre riguardo il denaro c’è poi da sapere che, se ti muovi lungo il confine con la Croazia, potresti non aver bisogno di cambiare gli euro con la valuta locale. Ricorda però che invece è molto poco diffuso il pagamento tramite sistemi elettronici ed è quindi un ottimo consiglio quello di usare il meno possibile i bancomat. Tieni a portata di mano il denaro liquido. Data la vicinanza con l’Italia è possibile poi che tu possa trovare persone che comprendono la lingua italiana ma puoi muoverti tranquillamente anche con l’inglese.
Il tuo viaggio in Bosnia Erzegovina non può non cominciare dalla capitale: Sarajevo. Una città che ha deciso di trasformare le ferite del passato in un ricordo per tutti. Passeggiando per alcune zone del centro, per esempio, ti troverai con degli strani stencil sui pavimenti: sono le rose di Sarajevo ovvero piccoli memoriali che ricordano i luoghi in cui erano posizionati i mortai durante l’assedio della città.
Sempre in centro si trova anche la fiamma eterna, il memoriale che la città ha eretto ai caduti della Seconda Guerra Mondiale. Un luogo delicato è anche la Galerija 11/07/95, il museo che racconta per immagini e parole l’orrore di Srebrenica. Nonostante tutto questo dolore, c’è però anche molta bellezza nella città che va vista e attraversata.
Uscendo dalla capitale e andando verso est vale poi la pena visitare anche il paesino di Visoko. Si tratta di un piccolo centro, caratteristico e piacevole, che si trova tuttora in una diatriba archeologica. Secondo un esperto, la collina che si trova alle spalle di Visoko sarebbe in realtà una gigantesca piramide, la piramide del sole, costruita intorno al 12.000 a.C. dal popolo degli Illiri, che in quel periodo abitavano questa parte d’Europa.
Tutta la comunità scientifica è contro questa teoria anche se una serie di scavi hanno riportato alla luce dei cunicoli che si trovano effettivamente alla base della collina. Se sei affascinato dalla storia dell’umanità, un altro luogo da vedere si trova invece a Mostar: si tratta del monastero dei dervisci di Blagaj. La bellezza di questo monastero è data soprattutto dalla posizione su un piccolo lago che fa parte anche di una zona naturale protetta.
Per una esperienza completa in Bosnia Erzegovina non puoi non pensare anche al cibo. Il piatto tipico dell’area è la pita. Con il nome di pita in Bosnia Erzegovina si intende una ampia gamma di involtini realizzati a partire da uno strato di pasta sottile con all’interno gli ingredienti più vari. Puoi per esempio trovarla ripiena di carne oppure di formaggio. A base di verdura sono invece i sarma: involtini costruiti a partire da grandi foglie di verdura che vengono prima lessate e poi farcite in vario modo. La cucina della Bosnia Erzegovina è molto spesso influenzata da quella turca e per esempio puoi trovare qui una versione del baklava. Di origine turca è anche uno dei dolci più buoni in assoluto: il tufahijge. Si tratta di mele scavate e farcite con noci che vengono poi cotte in acqua e zucchero.
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