L’isola di Montecristo è invasa dai topi: centinaia di roditori, troppi per un territorio che copre appena 10 chilometri quadrati in uno degli scenari più incantevoli della Toscana. Il povero Alexandre Dumas, che a quest’isola deve uno dei suoi più grandi successi letterari, si starà rivoltando nella tomba: ma come, l’isola dove il bel conte trova oro, tesoro e nome, oltre che motivazione e mezzi per vendicarsi, adesso è terra di conquista dei topi? Che non pagano nemmeno la tassa di soggiorno, come invece si vorrebbe fare nelle Eolie?
Eppure, questa è la triste verità: si tratta di ratti neri arrivati sull’isoletta nascosti sulle navi e i traghetti turistici e negli anni moltiplicatisi. Il problema è serio: perchè i topi stanno mettendo a serio rischio il delicato ecosistema di questo fazzoletto di terra, un’oasi protetta dove addirittura è vietato fare il bagno.
Tanto che si è pensato al contrattacco, per la precisione aereo. Un vero e proprio raid, che a fine mese lancerà sull’isola migliaia di esche avvelenate: nel frattempo, sono scattate le polemiche. Gli animalisti sono in prima fila contro la decisione di utilizzare veleno per topi e anche un ex campione di pesca sub, Carlo Gasparri, è sceso in campo contro il principio attivo contenuto nelle esche in questione, che secondo lui sarebbe dannoso anche per le specie acquatiche.
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