Nel mare italiano è stata una scoperta incredibile, è stato trovato un pregiato reperto dell’800. Di cosa si tratta? Scopriamo quale è questo speciale reperto ritrovato negli abissi del nostro paese!
Una delle scoperte più importanti fatte nei mari italiani riguarda un’area fra le più suggestive del nostro paese, ovvero il Lido di Venezia. Grazie a ricerche compiute da archeologi subacquei professionisti, è stato rinvenuto un prezioso reperto dell’800. Scopriamo nel dettaglio di cosa si tratta!
I lavori di archeologia subacquea eseguiti lungo il versante marino dell’isola del Lido di Venezia si sono conclusi con una scoperta molto importante. Infatti, nelle acque davanti alla spiaggia di San Nicoletto sono stati ritrovati i resti di un relitto dell’800.
I lavori sono stati guidati dall’Università di Udine in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Venezia e Laguna. Ha dato il suo supporto all’esecuzione dei lavori anche l’Institute of Nautical Archaeology.
Gli archeologi subacquei hanno individuato il nuovo sito sommerso nel 2021, mentre erano in corso delle ricognizioni strumentali messe in campo dalla Guardia di Finanza. Dopo una verifica dalla sovrintendenza competente, era stata appurata la presenza effettiva di un relitto che non si trovava ancora negli archivi del ministero.
Il relitto appariva collocato a circa 1 miglio dalla costa, non troppo profondo, e nelle vicinanze di un altro relitto denominato Hellmuth. Durante la prima campagna di studio, durata 10 giorni, è stata messa in luce la parte di uno scafo ligneo e del suo peso lapideo.
Le attività preliminari conoscitive eseguite sul relitto permettono di avere gli elementi necessari per creare delle misure volte a tutelare il sito. Inoltre, valorizzano quello che è il patrimonio culturale subacqueo nella zona veneziana, per cui a breve la Soprintendenza prevede azioni ulteriori.
Come detto dall’archeologo Alessandro Asta, funzionario della Soprintendenza e referente per l’archeologia subacquea, il relitto ritrovato dal team è stato individuato dopo svariate indagini, che hanno visto impegnati diversi archeologi subacquei nell’effettuate una accurata identificazione dell’area. Poi è stata la volta dei sommozzatori, che hanno eseguito ulteriori attività sul relitto, per conoscerne meglio le condizioni.
Le altre operazioni, ovvero il recupero e la pulizia del relitto, sono state effettuate con la collaborazione degli studenti di Udine, che hanno eseguito le analisi sulle componenti della struttura. Gli studenti hanno potuto sperimentare le proprie abilità acquatiche e maneggiare strumenti appositamente progettati per la nave.
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