Un ritrovamento incredibile è stato effettuato in Svezia. E’ stato scoperto un deposito raro spettacolare, ma scopriamo di quale deposito si tratta e dove si trova esattamente!
Una scoperta sensazionale è stata fatta in Svezia, nella parte nord del paese. Un giacimento di terre rare è stato individuato da un gruppo minerario svedese, una scoperta di enorme importanza perché riguarda le materie prime e la loro produzione. A fare la scoperta è stato il gruppo minerario Lkab, ma scopriamo in quale località si trova il deposito di terre rare!
La scoperta fatta dal gruppo minerario Lkab è stata effettuata a Kiruna, una regione che si trova nella parte settentrionale della Svezia. Come detto dal gruppo, si tratta di una scoperta sensazionale per l’Europa, e ad oggi sarebbe il deposito più grande conosciuto, in cui sono presenti metalli per oltre un milione di tonnellate.
Jan Moström, amministratore delegato del gruppo, ha detto che questo giacimento potrebbe rappresentare un passo decisivo per produrre materie prime assolutamente fondamentali per accelerare il passaggio al green.
Con il termine terre rare viene indicato un gruppo composto da 17 elementi chimici presenti nella tavola periodica e vengono impiegate per la produzione di fibre ottiche, catalizzatori, risonatori a microonde, motori per mezzi ibridi, magneti e molto altro.
Fanno parte di questi elementi i lantanoidi, l’ittrio e il candio. Su questa tipologia di terre si sfidano le superpotenze come Cina e Stati Uniti, che cercano in ogni modo di dominare il quadro mondiale. Ad oggi il produttore maggiore di terre rare è Pechino, tuttavia la sua egemonia va a calare.
Infatti, nel 2021 la produzione si è attestata al 60%, un bel calo dal 98% del 2010. Durante il governo Trump, gli Stati Uniti hanno fatto in modo di diventare più indipendenti riguardo le terre rare.
E’ importante comunque specificare che quando si parla di terre rare, in realtà non tutte lo sono. Infatti, esistono depositi di questo tipo anche in Italia, ma negli ultimi cinquant’anni sono state in un certo senso accantonati.
Il ritorno alla ricerca dei minerali si è reso necessario con la guerra scoppiata fra Russia e Ucraina, con l’intento di ricercare alternative fonti di energia. Ad oggi sono tornate attuali minerali come piombo, litio, zinco e altri elementi importanti che si possono estrarre dalle miniere.
In Italia c’è un progetto per riaprire una miniera di piombo e zinco a Gorno, in provincia di Bergamo, che negli anni Novanta l’Eni decise di chiudere.
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