Un aeroporto italiano sta per diventare qualcosa di diverso dal punto di partenza o di arrivo di tanti viaggiatori.
Un aeroporto è il luogo dove si parte e si arriva. E’ sinonimo di viaggio, divertimento, conoscenza, e, a volte, di addii. E’ difficile pensare che potrebbe essere qualcos’altro. Eppure non è così.
Basta volare a Singapore e vedere come, anche un luogo del genere, può essere trasformato. Jewel Changi Airport è un esempio di come il genio umano è in grado di trasformare un ambiente piuttosto anonimo in un luogo unico e magico.
Il terminal dell’aeroscalo è stato trasformato in un immenso parco tropicale. Un edificio di oltre 135mila chilometri quadrati ha al suo interno una foresta pluviale con tanto di cascata.
Gli alberi occupano ben 22 mila metri quadrati. Al centro si trova un vortice di acqua alto una quarantina di metri. Un sistema di ricircolo permette di mantenere la temperatura costante ideale all’interno del terminal e funziona anche da irrigatore per le piante.
Un impianto tecnologico e moderno che ha reso questo aeroporto uno dei più green al mondo. Sembra che la stessa sorte stia per viverla un aeroporto toscano, anche se non ci sarà una foresta pluviale a far compagnia ai passeggeri.
Si tratta di una scelta non solo del tutto italiana, ma strettamente legata al territorio e alle sue tradizioni. Lo scalo di Firenze, città famosa per l’arte, la cultura e le sue tradizioni legate alla produzione di vini pregiati conosciuti in tutto il mondo, avrà un vigneto in aeroporto.
Ora è solo un progetto che, però, potrebbe vedere la luce molto presto. E’ infatti in fase di studio un progetto di ristrutturazione dell’aeroporto Amerigo Vespucci. Il piano è stato presentato dallo studio statunitense Rafael Viñoly Architects.
Il terminal coprirà una superficie di 50 mila metri quadrati. Il tetto spiovente sarà arricchito da moltissimi lucernari che ospiteranno circa 38 filari di viti. Se il progetto andrà in porto, Firenze sarà il primo aeroporto – vigneto d’Europa.
E le uve prodotte verranno utilizzate dai viticoltori del posto per la produzione del vino toscano. Le bottiglie saranno, poi, distribuite direttamente all’interno del terminal ai passeggeri che vorranno acquistarle.
Naturalmente non è la sola novità. E’ previsto anche l’allungamento di una pista al fine di renderla più idonea ai velivoli moderni. Ed anche altre aree di arrivo e di partenza, alloggi per studenti, diversi parchi verdi, centri commerciali e collegamenti di trasporto.
La nuova struttura dovrebbe essere portata a termine in due fasi, la prima entro il 2026, mentre per la seconda si dovrà attendere il 2035. Un progetto ambizioso che dovrà tenere conto anche dell’inquinamento degli aerei, visto l’utilizzo che si vuole fare delle uve prodotte.
L'Italia è un autentico scrigno di tesori nascosti, e i suoi borghi sono tra le…
La sfida oggi non è solo chi costruisce l'auto più veloce o la più elegante,…
Ci sono strade che corriamo così spesso che quasi smettiamo di pensarci. Il rumore del…
Ci sono strade che portano segreti, percorsi che attraversano una città con una storia invisibile…
Benzina, il comunicato improvviso: addio per sempre. Automobilisti distrutti: ecco di cosa si tratta... È…
Immagina di essere al volante e di dover affrontare un imprevisto che potrebbe cambiare radicalmente…