Padova, una delle città più antiche del Veneto è famosa per le sue bellezze storiche, ma anche per alcune stranezze.
Padova è conosciuta come una cittadina tra le più antiche del Veneto. Una leggenda narra che fu fondata dal principe Troiano Antenore. A partire dal XIII secolo fu abitata dagli Antichi Veneti, un popolo indoeuropeo che si stanziò dopo la metà del secondo millennio a.C. nell’Italia nord-orientale.
La città ospita due siti riconosciuti patrimonio dell’umanità, l’orto botanico, il più antico del mondo e gli affreschi del XIV secolo conservati in tutti gli edifici storici tra cui la Cappella degli Scrovegni. Nota anche per essere la “città dei tre senza”.
Il primo è il “Caffè senza porta”. Il caffè Pedrocchi fino al 1916 rimaneva aperto ventiquattr’ore al giorno. Dal 1916 cominciò a chiudere la sera per evitare che gli austriaci venissero attirati dalle luci accese durante la prima guerra mondiale.
Il secondo è il Prato senza erba. Si tratta del Prato della Valle. Una grande piazza che un tempo non era ricoperta da un manto erboso che invece cè oggi. Anticamente era infatti una zona paludosa che poi Andrea Memmo la ridisegnò e la bonificò perché venisse usata come area commerciale.
Infine la chiesa con il Santo senza nome. Si tratta in realtà di Sant’Antonio, il frate conosciuto in tutto il mondo con il nome “Il Santo”. La basilica costruita in suo onore si chiama “Basilica del Santo” e Padova stessa è conosciuta con il nome la “Città del Santo”.
In realtà la lista delle stranezze non finisce qui. L’orologio della Torre dell’Orologio in Piazza dei Signori è in realtà un orologio astronomico. Tra tutti i segni zodiacali manca però quello della Bilancia.
Sembra che il motivo sia da fare risalire al fatto che la Bilancia non era ancora una costellazione autonoma nell’astronomia greca. Altra stranezza è la Basilica di Santa Maria Assunta realizzata tra il XVII e il XVIII secolo.
Ultimata nel 1754 grazie all’architetto Girolamo Frigimelica, rimase con la facciata incompiuta. Il palazzo del Bo è l’emblema dell’università di Padova. Si tratta del teschio di un bue senza corna. Sembra che anticamente fosse il simbolo di una locanda, Hospitium Bovis.
Altra stranezza riguarda invece la stazione dei treni della città. Sembra infatti che la stazione manchi del quarto binario. In realtà, osservando meglio, si potrà vedere che il binario quattro c’è, ma non è adibito al passaggio del treno per il trasporto delle persone. Manca infatti della banchina, e sembra sia riservato soltanto al passaggio dei treni merci.
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