Gli archeologi hanno recentemente portato alla luce dei reperti risalenti all’antico romano impero. Vediamo cosa hanno trovato e la ricostruzione dei fatti che sono accaduti.
Il tesoro antico ritrovato lascia presagire che ci sia stato uno scontro tra il sacro romano impero e una tribù svizzera.
L’antico tesoro, risalente all’Impero Romano è stato ritrovato dagli archeologi nell’autunno del 2023. Il luogo del ritrovamento è Tiefencastel, in Svizzera. Il reperto più importante ritrovato in zona è stato un pugnale realizzato in argento e ottone risalente proprio a 2000 anni fa. Fu proprio quell’arma rudimentale a rivelare che ci fu una lotta tra i Romani e una tribù del posto. Il pugnale venne scoperto da un archeologo volontario che, in quel periodo, studiava per diventare odontoiatra. Era il 2019 e la scoperta avvenne con un metal detector.
Il ritrovamento fece presagire che quella zona fosse stata interessata da una battaglia. Perciò, negli ultimi anni, l’area è stata attrezzata per uno scavo, nei pressi della gola di Crap-Ses, situata nel Canton Grigioni. Grazie agli ulteriori ritrovamenti, di quello che si prospetta essere un vero e proprio tesoro antico, gli studiosi hanno potuto ricostruire meglio come sono andati i fatti nel 15 a. C. Si crede che lo scontro fu molto violento perché sul posto sono state trovate fionde e proiettili di piombo.
Gli studiosi dell’Università di Basilea sono risaliti al fatto che la battaglia tra romani e svizzeri, probabilmente vide occupati circa 2000 uomini. I guerrieri provenivano dalla terza, decima e dodicesima legione. I guerrieri svizzeri, invece, erano circa 1000 e si misero in vedetta su una collina tra Tiefencastel e Cunter. Lo scontro fu molto violento ed è testimoniato dalle armi. Oltre alle fionde e ai proiettili, sono stati rinvenuti anche parti di scudi, chiodi e punte di lancia. Il ritmo di scavo è stato parecchio serrato tanto che in un sol giorno si riuscivano a recuperare circa 250/300 reperti.
Un giorno, però, è stato recuperato un reperto unico: una moneta romana che, stando agli studi, è stata coniata quando a regnare c’era l’imperatore Augusto (circa 29 a. C.).
Peter Schwarz, professore di archeologia romana all’Università di Basilea ha affermato che:
“Sembra che la gente del posto, dopo l’attacco respinto, si fosse rintanata e sia stata colpita dai romani con fionde e catapulte. Sembra che i romani abbiano attaccato il loro nemico su un lato della valle, li abbiano spinti oltre il fiume, dall’altra parte della gola, prima di attaccare di nuovo”.
Una battaglia che ha visto perdere i romani.
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