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Curiosità dal mondo

Il ritrovamento che potrebbe cambiare la storia dell’Antica Roma: nessuno lo sapeva

Una scoperta incredibile avvenuta in questi giorni. Scopriamo insieme il ritrovamento che potrebbe cambiare la storia dell’Antica Roma. Vediamo dove è avvenuto e di cosa si tratta.

Il ritrovamento dall’Antica Roma – viaggi.nanopress.it

Accade spesso che il rilievo di alcuni reperti archeologici possa aiutare a mettere nuovi tasselli su una parte di storia. Magari in alcune zone dove ormai si pensava di aver trovato tutto, o addirittura si erano perse le speranze. Come nel caso della storia che raccontiamo oggi. Ha a che fare con l’Antica Roma e ancora una volta svela quanto l’impero romano si sia spinto oltre i confini dei territori italiani. Sapete dove ci troviamo?

Il ritrovamento che potrebbe cambiare la storia dell’Antica Roma

Un popolo quello romano, dalla storia lunga, ricca ed affascinante. Tiene occupati ancora oggi storici ed archeologi da tutto il mondo. Questa volta torna a far parlare di sé per un ritrovamento che potrebbe cambiare la storia. Avvenuto in Scozia.

A raccontarlo una equipe dell’Historic Environment Scotland. La scoperta è avvenuta nella zona del West Dunbartonshire.

Si tratta incredibilmente di una fortezza romana. A rendere questa identificazione ancora più speciale il fatto che si tratti una struttura appartenente al Vallo di Antonino, che però fino ad oggi non era stata ritrovata. E non si pensava di poterla rintracciare.

Notizie di questa struttura risalgono al 1707 in alcuni scritti dell’antiquario Robert Sibbald e diversi scavi tra gli anni ’70 ed ’80 avevano cercato di riportarlo alla luce. Tutti sforzi infruttuosi. Come sono riusciti in questa incredibile impresa dopo diversi anni e soprattutto dopo aver abbandonato le speranze di poter arrivare ad una svolta?

Ritrovamento che potrebbe cambiare la storia – viaggi.nanopress.it

Merito delle moderne tecniche di investigazione del sottosuolo. Una in particolare si chiama gradiometria. Agisce sul campo di gravità permettendo di individuarne la variazione di campo. Da non confondere con la gravimetria, perché è ad un livello superiore che aiuta a capire meglio la distribuzione di cosa si trova nel sottosuolo, valutandone la densità. Un tipo di misurazione che in passato era usato soprattutto in ambito militare.

Tornando agli scavi in Scozia, servendosi di questo metodo il team incaricato ha individuato le fondazioni di questa fortezza. Che incredibilmente si trova nelle vicinanze di una scuola a Clydebank.

La notizia è stata annunciata dallo stesso team in occasione della Giornata mondiale del patrimonio culturale.

Il forte romano ritrovato in territorio scozzese

Secondo le prime stime il fortino si componeva di due edifici in legno, in grado di ospitare 10, massimo 12 soldati alla volta. Le prime stime rivelano che probabilmente i soldati lo occuparono in un periodo che va dal 142 d.C. al 162 d.C. Si dovranno però svolgere ulteriori indagini per poter fornire ulteriori dettagli. Quello che è certo è che si tratta della decima fortezza fino ad oggi identificata, appartenente al Vallo Antonino.

Ma che cos’è il Vallo Antonino? Si tratta di una fortificazione costituita essenzialmente di palizzate di legno e terreno, lungo una porzione della Scozia meridionale.

Vallo Antonino – viaggi.nanopress.it

Simile al più celebre Vallo di Adriano che si trovava a 160 chilometri di distanza, sebbene di dimensioni assolutamente non paragonabili, si stima arrivasse a 4 metri di altezza. Era costituito di un fossato a nord e completato da un percorso militare a sud.

In totale disponeva di 26 forti eretti a distanza di due miglia l’uno dall’altro. Gli archeologi lo definiscono una pregevole opera di costruzione, considerato il clima scozzese ostile e la velocità di completamento della struttura: due anni.

I romani iniziarono a costruirlo si stima attorno al 142 durante il dominio di Antonino Pio. Si estendeva per 60 chilometri, toccando i territori di Firth of Forth, Boness, Firth of Clyde, Old Kirkpatrick e naturalmente il West Dunbartonshire, dove è stato rinvenuto il fortino attuale.

West Dunbartonshire – viaggi.nanopress.it

Alcune tracce del Vallo Antonino si possono vedere in diverse zone della Scozia meridionale, come Twechar, Croy Hill, Falkirk e anche Polmont. Purtroppo le porzioni maggiori sono andate ormai distrutte.

I romani abbandonarono questa zona nel 164 raggiungendo il vallo di Adriano. Solo nel 208 alcune parti del Vallo Antonino furono ristrutturate per volontà di Settimio Severo, determinato a rafforzare le zone scozzesi ancora sedi di legioni romane. Per questo motivo questo antico perimetro è anche chiamato Vallo Severiano.

L’UNESCO lo ha inserito nella lista dei Patrimoni dell’umanità insieme al celebre Limes germanico, come “Confini dell’impero romano”.

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