In questo territorio, fino a 50 mila anni fa o poco meno, vivevano animali giganti che raggiungevano anche i 500 chilogrammi di peso. I paleontologi non hanno dubbi su questo, dopo aver analizzato i reperti fossili rinvenuti in questo Paese che hanno aiutato a datare la scomparsa di questi esemplari e anche le cause.
Quando si specifica il tipo di animale che abitava questo territorio è facilmente individuabile anche l’area geografica di riferimento, visto che questi esemplari di dimensioni giganti erano perlopiù mammiferi marsupiali. E quando si parla di marsupiali il pensiero corre veloce all’Oceania e in particolare all’Australia, ben nota per la presenza di canguri e koala.
Nello specifico gli studiosi fanno risalire questi enormi animali all’isola della Tasmania, situata a sud del continente australiano. Difficile stabilire con esattezza quale sia stata la causa dell’estinzione di questi esemplari, anche se le teorie più accreditate fanno ritenere che sia stata a causa della caccia. Con l’arrivo dell’uomo su questi territori, il bisogno di sostentamento e probabilmente anche di difesa ha portato alla scomparsa dei marsupiali giganteschi.
Nonostante questa ipotesi è quella che viene ritenuta la più verosimile, resta anche l’idea che a incidere possa essere stato il cambiamento climatico. A sostegno di quest’ultima possibilità sono stati fatti studi su resti fossili di questi animali che avrebbero confermato il peso che le modifiche di clima e, quindi, di habitat, hanno avuto sull’estinzione di queste specie. Gli studiosi, proprio grazie all’analisi dei reperti, hanno potuto far risalire la scomparsa di questi mammiferi giganti a un periodo antecedente all’arrivo dell’uomo.
Una tesi contrastata da un ulteriore studio, della University of Exeter che, sempre dall’analisi dei fossili, ma con macchinari e procedure avanzate hanno ritenuto che animali e uomo abbiano convissuto su questo territorio per circa duemila anni. E da qui nasce un interrogativo al quale non si sa dare una risposta certa: questo lasso temporale è stato sufficiente agli esseri umani per distruggere la fauna presente?
Al momento l’unica risposta che gli esperti danno è che i mammiferi che abitavano la Tasmania, per niente abituati a condividere la loro terra con gli umani, non ne conoscevano neanche le caratteristiche predatorie. Non pensavano, insomma, di essere in pericolo e non erano abituati a difendersi da eventuali attacchi, questo li avrebbe non solo colti di sorpresa, ma sottoposti alla mattanza della quale sarebbero stati vittime, con l’impossibilità di fuggire, visto che si trovavano su un’isola che attualmente si estende per poco più di 68 chilometri quadrati.
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