San Valentino sta arrivando, dunque quale migliore occasione per fare una bella gita? Il lago più romantico d’Italia vi aspetta.
Anche se appartenete a quella categoria di persone che non amano troppo festeggiare ricorrenze come quella di San Valentino, dovrete ammettere che la sua presenza si percepisce molto. Anche grazie alle diverse iniziative commerciali. Non avete in mente cene romantiche o altro, ma che ne dite di una bella passeggiata in un luogo incredibilmente suggestivo?
La primavera ci farà aspettare ad arrivare, e per quanto siano previste lunghe giornate di sole, anche febbraio si annuncia come un mese dal clima rigido. Eppure questo non ferma i più appassionati dall’organizzare belle gite fuori porta.
Ad esempio durante la ricorrenza di San Valentino, la festività più dolce dell’anno, perché non raggiungere il lago più romantico d’Italia? Si tratta di un bacino lacustre tra i più belli nel nostro paese, un vero e proprio vanto.
Ci riferiamo alla cornice elegantissima del Lago d’Orta, considerato da molti uno dei più belli d’Italia. Ed è effettivamente un piccolo gioiello incastonato nelle Alpi piemontesi, vicinissimo ad una serie di borghi davvero incredibilmente suggestivi.
Praticamente la meta ideale per immergersi nella natura, nella tranquillità ed esplorare luoghi indimenticabili. Magari in compagnia della dolce metà.
Il lago d’Orta è certamente il vanto della regione Piemonte. Si trova precisamente incastonato tra le due province di Novara e di Verbano Ossola. Sapete che in epoca medievale il suo nome era lago di San Giulio, a causa dell’isola omonima che si trova esattamente al suo centro. Solo a partire dal XVII secolo ha cambiato nome.
Nonostante qui si possano svolgere le attività più disparate, dagli sport acquatici alle escursioni, passando per le visite ai borghi che vi si affacciano, la sua attrazione principale rimane comunque la suggestiva Isola di San Giulio. Si trova esattamente a 400 metri dalla riva.
Un’isolotto lungo 275 metri e largo 140, si estende per un perimetro di circa 650 metri. Secondo gli esperti già in epoca neolitica e fino all’Età del Ferro si trovavano qui tracce di presenza umana. Il nome deriva da un’antica leggenda, che vede il santo omonimo tra gli abitanti del luogo in età romana. Ed in molti pensano seppure manchino testimonianze archeologiche, che l’isola sia stata anche un centro culturale precristiano.
L’isola è naturalmente visitabile, ed è presente un piccolissimo centro abitato di pochissime famiglie. E si trovano qui anche seconde case abitate principalmente durante la bella stagione. Edifici degni di nota sono la Basilica omonima e l’abbazia Mater Ecclesiae, questa particolarmente suggestiva perché costruita sulle rovine di un castello antico.
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