Con più di mille bacini d’acqua, il nostro paese è ricco di luoghi meravigliosi da scoprire. Tra questi laghi ce ne sono alcuni misteriosi ideali per una gita fuori porta, scopriamo insieme quali.
Sebbene sia di gran lunga superata da altri paesi in Europa per la quantità di specchi d’acqua a disposizione (su tutti: la Finlandia), l’Italia non ha davvero nulla da invidiare in merito alla bellezza dei suoi laghi.
Da nord a sud sono moltissimi i posti che meritano una visita, anche semplicemente per una gita fuori porta. E tra questi alcuni appartengono ad una curiosa lista, quella dei laghi più misteriosi, grazie a storie e leggende che si tramandano su di loro. Sapreste dire quali sono?
Molti di questi bacini fanno parte di questa “classifica” per via del luogo in cui si trovano: alcuni richiedono pazienza ed impegno per essere raggiunti e possono essere adatti a viaggiatori esperti.
Altri invece affondano le radici del loro mistero in storie antiche e nel folklore della regione in cui si trovano. A renderli celebri è poi naturalmente anche la bellezza del territorio che li circonda. Con l’arrivo della primavera sono meta ideale per piccole fughe dal caos della città.
Non potevamo non iniziare a raccontare di misteri senza citare il bacino d’acqua più inquietante per eccellenza. Noto anche con il meno spaventoso nome di Lago di Pilato, questo specchio d’acqua si trova nelle Marche, all’interno del Parco dei Monti Sibillini a 1940 metri di altezza, sul Monte Vettore.
Il nome Pilato è chiaramente dovuto al celebre Ponzio, si narra che il suo cadavere venne gettato proprio in queste acque trainato da un carro di bufali. Ad accrescere la sua fama negli anni molti eventi misteriosi, al punto che a partire dal 1300 in poi era conosciuto come luogo abitato da demoni e da negromanti che vi si recavano per consacrare libri di magia nera.
Ancora oggi una leggenda vuole che una volta l’anno le sue acque si tingano di rosso. Curiosità: nel museo della Grotta della Sibilla di Montemonaco si trova una pietra rinvenuta nel lago, che reca incisioni in lettere misteriose.
A dispetto del trovarsi elencato tra i laghi più misteriosi d’Italia, quello di Curon fa in realtà da sfondo a un paesaggio davvero incantato, tipico della zona di Bolzano. Ci troviamo a Curon Venosta, il cui Lago di Resia è molto famoso perché dalle sue acque svetta la cima di un vecchio campanile.
La spiegazione è presto detta: il bacino è artificiale, creato dall’unione di tre laghi: Curon, Resia e San Valentino alla muta. Nel 1950 venne costruita una diga per la produzione di energia idroelettrica, che unificò i primi due laghi, sommergendo però l’abitato della vecchia Curon Venosta che venne poi ricostruita più in alto, compreso il campanile della Chiesa Santa Caterina d’Alessandria.
Il campanile può essere raggiunto a piedi quando durante la stagione più fredda il lago si ghiaccia. La leggenda lo rende misterioso perché racconta che di notte spesso si possano sentire suonare le sue campane. Nulla di strano se non fosse che queste sono state rimosse prima della costruzione del lago.
Il lago di Como, che in realtà è apprezzato dai turisti principalmente per la bellezza dei suoi luoghi, a quanto pare fu teatro della storia della sfortunata Ghita di Montrasio, che per sfuggire ad un contrabbandiere svizzero si gettò da un burrone.
L’uomo cadde giù con lei, ma mentre la ragazza rimase impigliata tra i rovi, lui precipitò. Pare che in caso di tempo burrascoso, nelle vicinanze del lago sia possibile vedere apparire un fuoco nel punto in cui il contrabbandiere è caduto.
Anche noi inoltre abbiamo il nostro mostro di Loch Ness. Nel lago di Garda a quanto pare vive una misteriosa creatura di avvistamento recente. Fin dai primi anni duemila, data delle sue prime apparizioni, è stato soprannominato Bennie, per via delle acque del Benaco. Non è chiaro cosa sia, fatto sta che man mano che la leggenda si tramanda, le sue dimensioni divengono sempre più grandi.
Questo è un vero caso di leggenda che si mescola ed accresce grazie a fatti reali. Siamo nel lago d’Iseo e qui ogni 14 luglio, il mito vuole che le acque si tingano di nero e che una strega, la Matta appunto, tiri per le gambe i bagnanti trascinandoli in profondità. La storia è resa più inquietante dal fatto che molti episodi di annegamento in queste acque si siano verificati proprio in questa data.
Come non citare infine il lago di Avigliana, in Piemonte. Secondo molti questo sarebbe la dimora di una bellissima fata vestita di perla. Anche il Lago di Carezza in Trentino Alto Adige ospita una ninfa di nome Ondina, la cui voce incanta chi si avventura alla sua scoperta. La sua statua di bronzo è visibile quando le acque del lago si abbassano.
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