Tutto era pronto per la partenza, bagagli caricati, viaggiatori a bordo, portellone chiuso e non mancava l’entusiasmo degli oltre 700 ospiti pronti a partire da Palermo per Napoli per vacanza o magari per rientrare a casa. Un’euforia venuta meno quando si sono resi conto che la nave non salpava. Quelle che sono seguite sono state otto ore angoscianti che si sono trasformate in una vera e propria odissea, senza energia elettrica, aria condizionata e l’impossibilità di utilizzare i servizi igienici.
Si sono trovati, praticamente, intrappolati in porto. Un vero e proprio incubo per i viaggiatori, tra i quali numerosi anziani e bambini che hanno dovuto fare i conti con le tante difficoltà causate da un guasto nell’impianto elettrico.
Doveva prendere il largo alle 22 di lunedì scorso, quando è successo l’imprevisto. Le attività di imbarco erano ultimate, il personale di bordo aveva assegnato cabine e svolto i controlli sugli imbarchi, compresi quelli degli autoarticolati pronti a tornare nel Continente. Nonostante tutto fosse stato effettuato come da programma, il tempo passava, ma la nave continuava a stazionare in banchina.
I passeggeri hanno iniziato a infastidirsi, irritarsi, preoccuparsi e anche a fare domande, alle quali, sembrerebbe, almeno in un primo momento, non avrebbero avuto risposte, tutto senza luce, a temperature estremamente alte, senza la possibilità di aprire il portellone rimasto bloccato proprio a causa del guasto. La tensione e l’insofferenza è cresciuta con il passare delle ore. Le richieste di chiarimenti dei passeggeri sembra siano state senza risposte. Una posizione quest’ultima che non trova d’accordo i racconti degli oltre 700 imbarcati con quello della compagnia di navigazione che ha affermato di aver informato passo passo i passeggeri di quanto stava capitando.
Una disavventura che sarebbe terminata solo 8 ore dopo l’orario previsto per la partenza, quando personale di bordo e personale a terra sono riusciti a risolvere il guasto, ma senza che i passeggeri potessero scegliere di lasciare la nave, visto che il portellone meccanico era chiuso e inutilizzabile. Incarcerati per ore tra capricci di bambini insofferenti, esigenze personali impellenti e al buio i passeggeri hanno potuto prendere il largo solo nelle prime ore della mattina seguente, quando finalmente i tecnici sono riusciti a venire a capo del guasto.
Un viaggio da incubo che sarà difficile da dimenticare per gli oltre 700 viaggiatori della linea marittima. Per qualcuno, però, si sarebbe trattato di un disservizio che si sarebbe già registrato in un passato piuttosto recente. Ma chissà…
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