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La Giornata internazionale delle zone umide si celebra ogni anno il 2 febbraio in ricordo della Convenzione di Ramsar, Iran, firmata lo stesso giorno nel 1971. Per l’occasione questo weekend, il 4 e 5 febbraio, il Wwf aprirà numerose oasi al pubblico, mentre Legambiente organizzerà trekking, ciaspolate e altre attività naturalistiche. Tempo permettendo.
Le zone umide sono riconosciute dal trattato come “le paludi e gli acquitrini, le torbe oppure i bacini, naturali o artificiali […] ivi comprese le distese di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i sei metri” Esse hanno un’importanza fondamentale in quanto ecosistemi ricchi di biodiversità, capaci di catturare enormi quantità di anidride carbonica, e habitat naturali di numerose specie di uccelli acquatici, che le utilizzano soprattutto come punti di sosta nei loro voli migratori. Molte di esse sono inoltre riserve di pesca e bacini di acqua dolce dalle quali dipendono numerose popolazioni nel mondo. Altre sono un elemento a salvaguardia del dissesto idrogeologico poiché in grado di raccogliere numerose quantità d’acqua in caso di pioggia ed evitare esondazioni e piene. Tutte aree naturalmente sotto costante minaccia della mano dell’uomo con le sue opere di bonifica e urbanizzazione.
Proprio per preservarle dall’estinzione sono inserite in una lista di aree protette che in tutto il pianeta include 1912 siti per oltre 187 milioni di ettari. Quest’anno il tema della giornata è “le zone umide e il turismo”: come preservare i siti da un turismo incontrollato, e promuovere invece un turismo sostenibile che contribuisca a proteggere l’ambiente, conoscere le comunità e le culture locali, e incrementi il lavoro nel settore turismo fornendo benefici socio-economici alla popolazione. Un giro d’affari stimato in 925 miliardi di dollari l’anno, e che in Italia non ha mai conosciuto calo: nel 2010 ha prodotto un fatturato di 10,25 miliardi di euro secondo l’Osservatorio Ecotour.
Per celebrare la giornata il Wwf renderà l’accesso gratuito a numerose oasi: tra queste la laguna di Orbetello in Toscana, l’oasi di Persano in Campania, le Cesine in Puglia e altri. Potete consultare la lista sul sito ufficiale del Wwf. Legambiente invece ha pianificato un nutrito cartellone di attività che va dalle visite guidate nelle oasi agli itinerari di birdwatching. Il programma della Toscana è particolarmente ricco, ma per avere una panoramica completa vi consigliamo il sito ufficiale di Legambiente.
Foto da Flickr
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