In media si contano 560 autovetture ogni 1.000 abitanti, più di una macchina ogni due abitanti.
La macchina resta il mezzo di trasporto privilegiato degli europei, uno status quo in contrasto però con la mobilità circolare e il tentativo di impegnarsi, nell’era della crisi climatica, sulla sostenibilità ambientale. La media europea è di 560 autovetture ogni mille abitanti, che corrispondo a una macchina ogni due abitanti circa. Una media che ci restituisce quando l’auto sia considerata indispensabile dalle persone nel Vecchio continente ma purtroppo ancora inaccessibile per diverse fasce della popolazione.
In questo quadro, c’è un Paese in Europa che supera oltre ogni limite la media di autovetture per abitante, con notevoli ripercussioni sulle emissioni e sull’impatto ambientale.
Nonostante le politiche rivolte agli incentivi ambientali e a incoraggiare stili di vita sostenibili, sono pochissime le città europee che hanno progettato delle soluzioni di mobilità ecologiche. La maggior parte si trova nel Nord Europa, come Amsterdam, e hanno accolto la mobilità su due ruote tramite bicicletta e percorsi ciclabili. Ci sono paesi però dove questo stile di mobilità è ancora un miraggio.
L’Italia è oggi il paese europeo con più macchine rispetto alla popolazione: ben 684 auto ogni mille abitanti. Il Belpaese ha così superato il Lussemburgo, che nel 2012 vantava lo stesso demerito. Secondo i numeri pubblicati da Eurostat sul 2022 e con riferimento al decennio 2012-2022, il rapporto auto/abitanti è aumentato del 14,3% passando da 490 macchine a 560 ogni mille abitanti. Unica nota positiva, nello stesso periodo l’incremento è stato minore in Italia rispetto alla media Ue: 63 auto in più ogni mille abitanti rispetto al +70 europeo.
L’Italia è il paese europeo con più macchine per abitante ma anche quello che, purtroppo, contribuisce di più all’inquinamento atmosferico e, di conseguenza, al surriscaldamento globale. L’elevato numero di automobili in circolazione impatta infatti sulle emissioni, creando problemi all’ambiente ma anche alla nostra salute, con problemi respiratori e cardiovascolari.
Il Nord Italia, non a caso, è la zona più inquinata d’Europa. Inoltre, secondo i dati pubblicati nel 2023 dall’Ispra, in Italia il settore dei trasporti è responsabile del 37,3% delle emissioni di ossidi di azoto (NOx). Un problema che non riguarda però solo il nostro Paese ma tutto il continente: l’Ue vorrebbe ridurre le emissioni nette di gas serra del 50% entro il 2030, e la neutralità climatica entro il 2050, ma la transizione verde è ancora lontana e spesso dibattuta. Come per la questione delle auto elettriche.
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