Potrebbe essere un’esperienza davvero indimenticabile, ammesso che sia possibile farla. Visitare l’Etna durante un’eruzione si può? La risposta ve la diciamo noi.
In questa estate è stato molto al centro della cronaca ed è certamente da sempre una delle principali attrazioni naturali del sud Italia. L’Etna, un “mostro” leggendario che affascina esperti geologi ed anche normali cittadini. Al punto che ci si chiede se visitarlo sia possibile nel momento di attività. La risposta potrebbe non essere così scontata.
L’Etna, è decisamente una delle principali attrazioni in terra Siciliana. Durante questa estate ne abbiamo sentito parlare più del solito. Colpa degli avvenimenti che hanno colpito l’aeroporto di Catania.
I tremendi disagi causati al trasporto aereo dalla sua recente espulsione di cenere dal suo cratere, hanno praticamente messo in ginocchio la città. Non solo, perché si è generato un terribile effetto a catena che ha costretto le istituzioni a regolare e limitare la circolazione in quelle zone.
Certo non deve essere facile convivere con una meraviglia naturale di tale potenza. L’Etna, noto anche con il nome Mongibello, è considerato il vulcano più attivo dell’intero pianeta. Risponde a nomi diversi, ed è unanimemente considerato un’icona siciliana. Spicca ed è considerato tra le più alte montagne d’Europa e il paesaggio che lo circonda è altrettanto mozzafiato.
Non a caso visitarlo può essere un’esperienza suggestiva per via del panorama che potremmo quasi definire inaspettato. Quello che vedrete è della lava scura che macchia la vegetazione circostante. E ancora, antiche grotte, ruderi di paesini distrutti dalle precedenti eruzioni. Visitarlo richiede un’escursione di circa mezza giornata, toccando zone come la caldera della Valle del Bove.
La domanda che sorge spontanea è: si può visitare l’Etna durante un’eruzione? La risposta istintiva tutti pensiamo sia no. Invece non è così scontato sapete?
Vero che stiamo parlando di uno dei vulcani più attivi ed effettivamente pensando solo agli ultimi dieci anni, possiamo parlare di attività costante. Pensate che ad esempio nel 2021 si stima abbia emesso una quantità tale di materiale vulcanico per sei mesi continuativi. Questo ha provocato un’aumento della sua altitudine.
Nonostante questo, è possibile visitarlo durante un’eruzione. Anzi, esistono diversi itinerari che permettono l’esplorazione ovviamente in maniera sicura e lontana dai crateri più a rischio e dalla cima.
Queste esplorazioni sono possibili grazie anche ai costanti monitoraggi che vengono effettuati a cadenza regolare. L’Etna è monitorato con attenzione dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania. Il tutto con ampio utilizzo di sensori, computer, e telecamere. Senza contare l’incredibile attività di tecnici ed esperti ogni giorno al lavoro.
Nonostante la sua maestosità e continua attività, l’Etna non è considerato un vulcano pericoloso. Le eruzioni potrebbero avvenire una o più volte l’anno, ma non si esclude che in alcuni periodi possano verificarsi anche più volte in un mese. Eppure gli esperti lo classificano com un vulcano caratterizzato da attività eruttiva di basso livello. L’eruzione si manifesta tramite fontane di lava ed esplosioni definite stromboliana, talvolta sbuffi di cenere.
Proprio per questo chi vive nelle immediate vicinanze o chi si reca in visita, non è considerato in pericolo. La migliore parte dell’escursione? Chi ha avuto la possibilità di organizzare una visita racconta di essere rimasto incantato dai crateri.
I crateri sommitali che si possono visitare nei tour sono tre. Quello centrale dove trovare i crateri Voragine e Bocca Nuova, quello di nord est ed il cratere di sud est. Di norma per fare questa esplorazione si arriva con funivia fino a 2500 metri di altezza, poi si prosegue con dei mezzi speciali ed infine di prosegue a piedi per 2 chilometri.
C’è poi la possibilità di vedere alcune grotte vulcaniche. Spente naturalmente. Di solito si viene accompagnati da una guida alpina esperta. Le più celebri grotte sono quella dei Lamponi, la Grotta del Gelo, e quella dei Tre Livelli.
Infine una tappa è dedicata alla Valle del Bove. Si tratta di una vallata di circa 7 chilometri di estensione. Ha pareti altissime fino a 1000 metri. Profondissima e a forma di ferro di cavallo, si trova nell’estremità più orientale del vulcano. La visita qui è davvero molto consigliata ed è uno dei migliori punti panoramici da dove scattare delle belle fotografie ricordo. Prima di concludere, impossibile non menzionare il vulcano più piccolo al mondo, che si trova proprio nel nostro Paese: ecco dove.
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