Il fossile di questo animale appena ritrovato è il più antico scoperto in Italia. I ricercatori che lo hanno esaminato hanno subito capito di trovarsi di fronte a una nuova specie mai vista prima. Ecco di cosa si tratta.
Non sempre le grandi scoperte arrivano da lontano. Di recente, infatti, il ritrovamento di cui sono stati protagonisti alcuni ricercatoti italiani ha fatto sì che il nostro Paese fosse al centro dell’attenzione della comunità scientifica. IL motivo? Il rinvenimento di un prezioso fossile di circa 240 milioni di anni unico nel suo genere.
Come questo non se ne erano mai visti prima. Ma la cosa più straordinaria è che questo animale sembra vivesse in Italia, più nello specifico in Lombardia, molto prima dei grandi dinosauri. Parliamo di una specie di scorpione risalente all’era Mesozoica, del tutto sconosciuta, chiamata Protobuthus zilioli.
La sua scoperta è avvenuta in modo del tutto strabiliante. L’esemplare infatti si trovava fossilizzato in un frammento di roccia dolomitica che era stata prelevata dal giacimento fossilifero di Besano. Lo scorpione si è mostrato completamente intatto in tutta la sua bellezza.
Lungo circa 4 centimetri e mezzo, conserva perfettamente ogni parte del suo corpo, occhi, zampe e aculeo compresi. Oggi si trova custodito nel Museo di Storia Naturale di Milano e prende il nome dal professore Michele Zilioni.
A studiare questa creatura ritrovata nel giacimento fossilifero tra i più importanti del mondo per quanto riguarda il periodo del Triassico Medio ci hanno pensato i ricercatori Cristiano Dal Sasso e Gabriele Bindellini. I due esperti sono letteralmente rimasti stupefatti dalla loro scoperta soprattutto per una ragione.
La maggior parte delle volte a essere ritrovata è l’exuvia, ovvero l’esoscheletro vuote di questi animali i quali sono soliti cambiare più volte “pelle” con il passare del tempo. Gli esoscheletri abbandonati sono infatti molto più facili da trovare fossilizzati.
Invece questa volta ci si è imbattuti nel corpo originale dello scorpione ed è proprio questo che ha permesso ai ricercatori di capire subito che si trattasse di una specie nuova.
Lo scorpione appena ritrovato già vanta il fatto di essere il primo mai rinvenuto a Besano, il primo del Mesozoico e il secondo Protobuthus rinvenuto sul pianeta. Non è tuttavia il primo fossile di grande importanza a essere estratto dal giacimento di Besano.
I fossili di questo sito in provincia di Varese infatti sono stati portati in superficie sin dal 1850. Già da allora gli esperti si resero conto della loro eccezionale valenza data per di più per lo straordinario stato di conservazione nel quale si presentano. Uno dei primi reperti provenienti da Besano fu nel 1854 quello del notosauro Pachypleura edwardsii di cui parlò il paleontologo Emilio Cornalia.
Al momento il fossile di scorpione non è ancora stato esposto e presentato al pubblico. Tuttavia si pensa che possa fare presto parte di una collezione dedicata ai fossili lombardi e che potrebbe essere allestita entro qualche anno al Museo di Storia Naturale di Milano.
A commentare la scoperta è stato anche l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi che si è congratulato con la squadra di ricerca e che ha elogiato i musei civici milanesi definendoli come importanti centri di ricerca scientifica.
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