La cascata più alta del mondo nel cuore della foresta pluviale: un luogo selvaggio e remoto lontano dal resto del mondo.
Quando pensiamo alle cascate più incredibili del Pianeta la nostra mente vola verso le Niagara Falls, tra gli USA e il Canada.
Eppure, nonostante queste siano le più famose sulla Terra, non sono loro e detenere il titolo di cascata più alta del mondo. Per trovare quest’ultima dobbiamo spostarci un po’ più a sud, nell’America Latina, e arrivare in Venezuela.
Ci troviamo nello Stato di Bolìvar, in Venezuela. Qui nel 1962 nasceva il Parco Nazionale di Canaima, un’area naturale protetta diventata Patrimonio dell’Umanità UNESCO nel 1994.
3 milioni di ettari di territorio custodiscono spettacolari paesaggi naturali, un paradiso fatto di montagne, fiumi e cascate immersi in un mondo completamente incontaminato. I rilievi che caratterizzano questo angolo nel mondo sono i Tepui, montagne incredibili dalla cima piatta.
Esattamente in questo parco, nella sua parte occidentale, si trova il remoto monte Auyantepui (che letteralmente significa Montagna del Diavolo), una delle antiche montagne le quali secondo la mitologia indigena sono casa degli dei.
Ed è da questo monte che la cascata più alta del mondo inizia il suo salto a 979 metri d’altitudine. La sua altezza è impressionante: basti pensare che supera 15 volte le Cascate del Niagara e 2 volte l’Empire State Building.
Gli indigeni del posto, i Pemones, chiamavano il Salto Ángel la cascata Churun Meru. Il nome con il quale conosciamo oggi il salto d’acqua più alto della Terra lo si deve all’aviatore americano Jimmie Angel.
Nei primi anni Trenta del Novecento, il pilota d’aereo scoprì per caso la cascata mentre sorvolava la zona. Angel era partito alla ricerca di giacimenti minerari quando si accorse di questo spettacolare salto d’acqua nel cuore della foresta Amazzonica.
Qualche anno più tardi, tornando qui con altri compagni di viaggio, decise di atterrare con il suo aeroplano sulla cima del monte Auyantepui, senza poi però riuscire più a ripartire. Per riportare a terra in uno dei primi centri abitati lui e i suoi compagni, ci vollero ben 11 giorni.
Ma la cascata ha anche un terzo nome. Nel 2009 il presidente del Venezuela Hugo Chávez dichiarò di voler sostituire il nome di questa meraviglia con quello indigeno Kerepakupai merú per tutelare e salvaguardare la lingua indigena. Tuttavia non emise mai un vero e proprio decreto che stabiliva il cambio ufficiale del nome.
Il Salto Ángel si trova in una delle zone più remote e inaccessibili del Venezuela. Non esiste strada o percorso che colleghi via terra questo splendido e selvaggio posto a nessun villaggio e al resto del pianeta.
L’unico modo per arrivare in questo posto è prendere un aereo per Caracas e da qui prenderne un altro interno per Canaima, il villaggio indigeno più vicino alla cascata a circa 50 chilometri di distanza.
A questo punto ci sono due alternative per iniziare l’avventura alla scoperta del Salto Ángel.
Si può ammirare la cascata dall’alto optando per un volo in elicottero che la sorvola, oppure arrivarci con un’escursione che prevede un tratto di qualche ora in barca e un cammino, anch’esso di qualche ora, sulla terraferma.
In ogni caso è sempre consigliato prenotare in anticipo le escursioni. É infatti praticamente impossibile avventurarsi da soli in questi luoghi, oltre che estremamente pericoloso.
Il periodo migliore per visitare il Salto Ángel è quello tra maggio e dicembre, quando la stagione delle piogge alimenta la sua portata d’acqua. Nel resto dell’anno, nel periodo di secca, l’acqua può essere così poca in proporzione all’altezza della cascata che prima di gettarsi nel fiume può addirittura svanire in vapore acqueo.
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