Trovano reperti ossei in una tomba nel Sudan settentrionale: i frammenti sono stati ritrovati durante gli scavi.
Gli studiosi di paleontologia dell’Accademia polacca delle Scienze hanno analizzato i frammenti ossei e sono pervenuti all’ipotesi che si tratterebbero di ossa di mucche. Circa settemila anni fa le mucche erano dissanguate e venivano seppellite con i defunti. Oltre ai frammenti ossei sarebbero stati rinvenuti anche degli strumenti utilizzati per dissanguare le mucche. Ecco la scoperta nel bacino di Letti nel Sudan Settentrionale.
Gli studiosi trovano reperti ossei e frammenti di 7000 anni fa: il ritrovamento è avvenuto all’interno di una tomba, che custodiva i resti di un uomo ricoperti da frammenti di pelle di animale colorati da una tonalità rossastra. Nella tomba era presente anche una ciotola contenente le tracce di ocra e 5 lamette di osso di differenti dimensioni.
Gli archeologi hanno rinvenuto in Sudan un cimitero di 7.000 anni con strumenti ossei utilizzati per il dissanguamento delle mucche. Si trattava di un’antica pratica diffusa nel Medio Oriente. Durante gli scavi nel bacino di Letti nel nord del Sudan, gli archeologi hanno portato alla luce frammenti ossei di 7000 anni utilizzati per dissanguare le mucche. Gli esperti ritengono che questa scoperta rappresenta la prima testimonianza della macabra pratica.
Oltre ai frammenti ossei utilizzati per dissanguare le mucche, hanno portato alla luce anche i resti di un uomo anziano, oltre ai frammenti di pelle di animale tinti di rosso. Molto probabilmente si tratta di un cimitero che nasconde i resti dei primi allevatori di bestiame della regione del Sudan. La fossa sepolcrale conteneva, insieme a cinque lame ossee ricavate da ossa bovine, anche una piccola ciotola con tracce di ocra.
Le lame ossee avevano una forma simile a un imbuto ed erano ancora affilate come rasoi. Gli strumenti hanno immediatamente attirato l’attenzione dei ricercatori, ha sottolineato Piotr Osypiński, uno degli archeologi principali degli scavi. L’usanza di dissanguare le mucche è ancora praticata oggi dal popolo Maasai del Kenya e della Tanzania, ha detto Osypiński.
Il dottor Piotr Osypiński, ha dichiarato:
“Data la caratteristica forma delle lame, potrebbero essere state utilizzate per dissanguare le mucche, simili ai moderni pastori africani, come i Maasai.
Senza alcun danno per gli animali, il sangue delle mucche lo bevono in occasioni speciali, solitamente mescolato con il latte. Sarebbe la più antica testimonianza conosciuta di questo tipo di pratica.
Per il popolo Maasai, il sangue di mucca è
“cibo sia ordinario che sacro” ed è “considerato benefico per le persone con un sistema immunitario indebolito”
con la sua elevata quantità di proteine.
Il sangue può essere consumato da solo, mescolato al latte o mescolato ad altri piatti cucinati. Questa pratica comporta il taglio del collo dell’animale, la raccolta del sangue in una ciotola e la coagulazione della ferita per garantire una corretta guarigione.
In un’altra sepoltura del cimitero hanno scoperto altre lame ossee. I resti di un giovane erano raggomitolati in posizione fetale in una minuscola tomba ovale. Il defunto, con un piccolo foro ritagliato con precisione nel cranio, era ricoperto di pelle di animale tinta di ocra. Il buco nel cranio dell’uomo potrebbe aver contribuito alla morte. Non è chiaro se questo foro sia stato praticato durante un intervento chirurgico o come parte di un rituale.
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