C’è chi preferisce la frolla, ma per gli ossequiosi della tradizione la sfogliatella è rigorosamente riccia. Quanto a dove mangiarla, le scelte a Napoli sono tante.
Semola, ricotta, uova, frutta candita e sfoglia. Sono questi gli ingredienti cardine di uno dei dolci simbolo di Napoli: sua maestà la sfogliatella riccia. Un must per chi visita la città partenopea, diventata emblema della cultura dolciaria italiana in tutto il mondo, tanto da vantare tradizioni gastronomiche e storie differenti da pasticceria a pasticceria. Proprio per questo, a Napoli potrete degustare diverse ricette della sfogliatella, ognuna unica nel suo genere: ecco le migliori.
Agli inizi del 1800 Pasquale Pintauro provò qualcosa di strepitoso. Ospite a Convento dei Marini dalla badessa del Convento di Santa Rosa, in Costiera, gli fu servito un dolce che le suore preparavano sin dal 1600: fu così che ebbe inizio la tradizione della sfogliatella riccia. Pintauro decise quindi di trasformare la sua osteria in via Toledo e dedicarsi completamente a questa prelibatezza: oggi il locale si trova ancora al civico 275 e il profumo che emana è talmente inebriante da sentirsi per tutti i vicoli dei Quartieri Spagnoli.
A via Ferrovia 1-4 c’è una produzione artigianale che, se interrotta, deluderebbe tanti golosi. Parliamo di Attanasio che sforna sfogliatelle continuamente, deliziando i cinque sensi dei fortunati clienti: le sfogliatelle calde sono una prelibatezza che in questo caso richiede anche pazienza. Assaggiare questo dolce caldo vorrebbe dire ustionarsi, visto il ripieno incandescente di questo dolce. Ecco perché, anche a temperature più moderate, sono lo stesso squisite e non perdono di unicità.
Una tradizione che va avanti ormai dal 1995 ed è portata avanti con passione e dedizione. Scaturchio si trova a via San Domenico Maggiore 19, nel pieno Centro storico di Napoli.
Sfogliatelle come vuole la tradizione sin dal 1837 a Carraturo, in via Casanova 97. Il laboratorio si trova a Porta Capuana, zona nota per il commercio e agli affari.
Il nome si deve all’ingegno imprenditoriale del suo fondatore, Leopoldo appunto, che decise di convertire la vendita di taralli su carrettino nella produzione di sfogliatelle ricce. Fu la sua fortuna e oggi il locale di via Foria 210 è tra i più apprezzati di Napoli, mentre la tradizione famigliare è portata avanti dalle generazioni successive.
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