La sabbia che forma le spiagge, sapete da dove viene? Ci avete mai riflettuto? Poche persone sanno dare una risposta.
Dorata, granulosa, fina. E ancora nera e ferrosa, ricca di sassi e ghiaia. La sabbia è una delle prime cose che prendiamo in considerazione quando ci approcciamo alla spiaggia. La vogliamo pulita innanzitutto, per poter trascorrere serene giornate in riva al mare. Vi siete mai chiesti però da dove viene? Effettivamente in pochi ci facciamo questa domanda. Ed in pochi sappiamo rispondere. La risposta è in realtà molto più semplice di quanto si pensi.
La sabbia che vediamo sulle spiagge ha una provenienza diversificata, questo è chiaro. Siamo abituati a trascorrerci molto tempo, soprattutto in estate. Vi siete mai fermati a pensare “la sabbia che forma le spiagge, da dove viene?” Potremmo rispondere: è il risultato di vari processi geologici e ambientali.
In che senso? Molte persone pensano infatti che la sabbia sia la conseguenza di un fenomeno erosivo. E cioè che sia niente altro che il frutto del lavoro dell’acqua su zone come promontori rocciosi, che vengono poi trasportati fin su quello che noi chiamiamo litorale.
In parte in realtà è così, ma la maggior parte della sabbia e non solo, anche della ghiaia è il frutto di quanto avviene all’interno di bacini idrografici, dunque dei fiumi. Semplificando possiamo dire che quella che noi chiamo sabbia arriva da molto lontano sì. Si tratta di un’azione chimica e fisica sulle montagne, rocce in particolare e colline. I granelli che si ricavano vengono così trasportati da fiumi e ruscelli verso il mare.
Effettivamente se ci pensate, in determinate zone la sabbia ha un colore diverso rispetto ad altre. Il motivo è semplice e dipende dal colore dei granelli e dalle zone da dove derivano. La vita marina è molti importante in questo senso, perché anche determinati organismi marini danno una mano. In particolare gusci e scheletri marini.
Fenomeno di trasporto a parte però, avrete notato certamente che ogni lido è diverso. Questo dipende dalla forma della costa. Ad esempio se la zona si mostra alta e rocciosa, sarà perché è formata da rocce che si sono via via sgretolate e crollate. Un esempio in questo senso sono diverse zone della Liguria.
Quando vediamo che la sabbia è chiara, tendente al dorato, significa che quella spiaggia è di origine calcarea. Diversamente, in caso di un bel litorale scuro, nero, ferroso, vuol dire come è facile immaginare, che la sabbia è di origine vulcanica. Sono tra i litorali più particolari e curiosi da osservare. La sabbia risulta essere più “grossa” rispetto alle zone di sabbia chiara. Inoltre risulta essere più calda al tatto.
Nel nostro paese ne troviamo diversi pregevoli esempi. Come non citare la Spiaggia delle Sabbie Nere nelle Eolie, derivante dall’attività dell’Isola di Vulcano. Sempre nelle Eolie c’è poi la Spiaggia di Stromboli, e perché non anche la Spiaggia di Porto di Levante. Questa si trova nella bella Ischia. Qui da segnalare è la bellissima Spiaggia di Pozzolana, composta principalmente di di cenere e detriti di origine vulcanica. Sabbia nera anche per la bellissima Isola di Pantelleria.
Infine altri due esempi li troviamo nella bella Linosa. Qui una tappa la merita la Spiaggia di Porto Palo. E poi la Spiaggia di Punta dell’Arco, nella bella cornice di Panarea. Rinomatissima e considerata una delle più belle del nostro paese.
Una curiosità è che alcune spiagge, soprattutto se parliamo di zone tropicali, possono anche derivare da coralli ed organismi marini. Esatto, sono il frutto di materiali biologici che nel corso di lunghi anni si sono degradati e frammentati.
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