Un viaggio da incubo, costretta a viaggiare col cane vicino. Vediamo insieme questa incredibile storia e come ha risposto la compagnia aerea.
Viaggiare in aereo lo sappiamo è una vera comodità. Superata la comprensibile paura di volare o del terrore degli incidenti aerei, bisogna riconoscere che è il mezzo più sicuro e rapido per coprire determinate distanze. A volte però può trasformarsi in un vero incubo e non sempre per via del mezzo in sé, ma più che altro per alcuni inconvenienti di viaggio, come quello della vicenda di oggi.
Quando dobbiamo fare in aereo un viaggio molto lungo, una sola vorremmo: comodità. Diverse ore trascorse sul mezzo, soprattutto quando dobbiamo recarci in un luogo molto lontano, possono essere davvero problematiche se non si è dotati di tutti i comfort.
Così la donna della storia di oggi, che viaggiava con il marito, ha vissuto un’esperienza davvero da non ripetere, costretta a viaggiare col cane seduto vicino. Di che si tratta? La protagonista della vicenda si chiama Gill Press, in viaggio qualche settimana fa con il marito Warren. La donna neozelandese doveva affrontare un viaggio davvero lungo, ovvero da Parigi a Singapore.
Decisamente una tratta impegnativa, che idealmente si vorrebbe fare in tutta serenità. Così non è stato perché le 13 ore sono trascorse accanto ad un cane, che certo non ha colpa, ma ha reso seriamente la vita difficile a chi gli sedeva vicino, per un problema non da poco. Soffriva infatti di forte flatulenza!
Il cane, un bulldog non si trovava in stiva come accade di solito, perché si trattava di un cane di servizio che doveva necessariamente viaggiare accanto al padrone. Purtroppo però non ha mai smesso di produrre tremendi rumori e soprattutto odori tali da rendere l’esperienza della coppia davvero terrificante.
Come raccontano gli stessi coniugi Press, hanno tentato di resistere per diverse ore, quasi mortificati del doversi lamentare di un animale, ma ad un certo punto la situazione si è fatta ingestibile. Così hanno accettato di abbandonare il loro posto in classe economica premium, per sedersi nei posti destinati alla classe economica classica.
Naturalmente trattandosi di un ridimensionamento, una volta giunti a destinazione i due malcapitati hanno immediatamente fatto un esposto alla compagnia aerea, la Singapore Airlines. Da parte della compagnia ovviamente non potevano che arrivare scuse a profusione. Non solo, hanno anche rilasciato alla coppia dei buoni regalo del valore di 73 dollari a persona ed anche dei buoni viaggio di 118 dollari a persona da utilizzare il mese successivo.
Un tipo di rimborso che però Gill e Warren hanno ritenuto assolutamente inadeguato al disagio vissuto e pertanto hanno insistito a lungo con la compagnia aerea, fino ad ottenere un rimborso di 1410 dollari. Una questione di principio più che di soldi hanno spiegato i due. E difatti di questo denaro la coppia ha raccontato di aver donato ben 1.300 euro ad un’associazione che si occupa dell’addestramento di cani destinati all’assistenza delle persone non vedenti, la Blind Low Vision NZ, sita in Nuova Zelanda.
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