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Cosa vedere a Palermo in un giorno, in due giorni, in quattro giorni, in una settimana

(Teatro Massimo – foto Sergio Valguarnera) 

Sapete che le cose da vedere a Palermo sono inesauribili, vero? E ora che è stata selezionata come capitale della cultura italiana 2018, se non ci siete mai stati, è giunto il momento per andarci. A Palermo, una delle città più spettacolari d’Italia, bellezza e decadenza si sposano in un connubio affascinante. Cuore pulsante della Sicilia è un tripudio di stili architettonici differenti, evidenze inequivocabili delle dominazioni passate. Siete pronti per un intensivo tour di Palermo? Di seguito un elenco delle cose da vedere a Palermo e alla fine dell’articolo quattro itinerari turistici in base alle proprie disponibilità di tempo, ovvero:
– cosa vedere a Palermo in un giorno
– cosa vedere a Palermo in due giorni
– cosa vedere a Palermo in quattro giorni
– cosa vedere a Palermo in una settimana

 
MANGIARE A PALERMO 

A Palermo trovare un posto per mangiare non è mai un problema, anzi è un vero piacere!

Street Food a Palermo 

Se siete in cerca di uno spuntino o di un pranzo veloce da consumare mentre visitate la città, tenete bene a mente l’Antica Focacceria San Francesco: serve prelibatezze tutto il giorno. Per la cena invece, optate la Vucciria, un posto famoso oltreché per l’antico mercato, anche per i suoi numerosi locali e la vivace movida notturna. Se siete in cerca di gustare la tradizione nella sua varietà più completa, andate a colpo sicuro da Franco u Vastiddaru. Anche Fud è perfetto se volete assaporare i sapori della tradizione siciliana rivisitati in piatti trendy e di alta qualità. Se invece volete gustarvi un ottimo arancino autentico, andate da kePalle, potrete scegliere tra ben 25 gusti differenti! Infine per uno spuntino notturno, ci sono tantissime rosticcerie aperte h24, ma le più famose sono le rosticcerie Ganci.

Mangiare pesce a Palermo 

Se siete amanti del pesce e volete farvi un’autentica scorpacciata, dirigetevi a Sferracavallo, una borgata marinara di Palermo: qui nei vari ristorantini e nelle trattorie potrete gustarvi pesce di qualità, in abbondanza e per meno di 30 euro.

Un gelato a Palermo 

Infine, se siete amanti del gelato, quello buono, a Palermo potete andare sul sicuro, ma se siete in cerca di quello che vi faccia innamorare andate alla Gelateria Ciccio: vi bastano 80 gusti di gelato? Se poi volete provare a sentirvi palermitani per un giorno, provate anche voi la ‘brioscia’, ovvero la brioche col gelato, una vera prelibatezza! 

 
LE CHIESE DI PALERMO 

Le chiese di Palermo sono numerose e sono la testimonianza della sua storia millenaria, in cui popoli (Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni) e culture molto diverse tra loro si sono incontrate e contaminate reciprocamente, regalando al capoluogo siciliano un patrimonio architettonico di rara bellezza. Partite dalla Cappella Palatina, dedicata a san Pietro apostolo, una basilica a tre navate custodita all’interno del complesso architettonico di Palazzo dei Normanni. Fu fondata da Ruggero II, nel 1130, dal 3 luglio 2015, fa parte del Patrimonio dell’umanità (Unesco), nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale. Da ammirare con particolare attenzione sono i meravigliosi mosaici dorati che rivestono le pareti delle navate. 
 

(Particolare della Piazza dei Quattro Canti – foto Armando Genovese) 
 

Nello stesso quartiere, è possibile visitare la chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, che si affaccia sulla famosissima piazza dei quattro canti. Sorta per l’Ordine dei Padri Teatini nel 1645, fu ultimata nel ‘700: la sua realizzazione vanta l’intervento di illustri artisti: l’architetto della chiesa è stato Giacomo Besio, mentre la meravigliosa cupola, visibile da molti punti della città, è opera di Giuseppe Mariani. L’interno dell’edificio sacro è interamente rivestito di marmi di grande pregio. Da non perdere la cripta, chiamata Madonna della Provvidenza, famosa per i presunti poteri miracolosi delle sue acque. 

Una bellissima chiesa ortodossa è la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o San Nicolò dei Greci, più nota come chiesa della Martorana. Collocata anch’essa nei pressi dei Quattro Canti, si affaccia su Piazza Bellini. Martorana deriva dal nome di Eloisa Martorana, fondatrice di un omonimo convento di suore benedettine, che ricevette in dono l’edificio sacro, da Re Alfonso d’Aragona, nel 1435. La chiesa è un’incantevole tripudio di stili, deutero-bizantino e barocco. 

Spostandovi nel quartiere del Capo, potrete ammirare in tutta la sua maestosità, la Cattedrale di Palermo, una delle opere architettoniche più caratteristiche della città: la sua originalità è il frutto della commistione di forme e stili differenti racchiusi in un unico corpo architettonico. La Cattedrale di Palermo fu edificata nel 1184, per volontà dell’arcivescovo Gualtiero Offamilio, in onore della Vergine Assunta in cielo. Fu costruita laddove un tempo sorgeva un altro luogo di culto: nel corso dei secoli, ha subito numerosissimi rifacimenti. Da non perdere la stanza del Tesoro, al cui interno sono custoditi moltissimi oggetti preziosi.

Lungo il lato destro della Cattedrale, si trova la cappella di Santa Rosalia, patrona di Palermo: ricavata da una grotta, fu ultimata nel 1635. Al suo interno custodisce le reliquie di molti santi e la nuova urna d’argento, progettata da Marino Smeriglio. 
 

(Altare del Santuario di Santa Rosalia – foto Giada Catalano) 
 

Infine, in un tour delle chiese di Palermo non può mancare una visita al Duomo di Monreale, considerato uno degli edifici religiosi più belli del mondo. Costruita a partire dal 1174 per volontà di Guglielmo II d’Altavilla, re di Sicilia dal 1166 al 1189, è celebre per i suoi preziosi mosaici bizantini. Dal 3 luglio 2015 fa parte del Patrimonio dell’umanità (UNESCO) nell’ambito dell”Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale’.
 
MUSEI DI PALERMO 

Palermo è un museo a cielo aperto, è vero, tuttavia almeno un paio di musei vale la pena visitarli. Il Museo archeologico regionale ‘Antonio Salinas’ di Palermo, in Sicilia, è stato dedicato ad Antonio Salinas, celebre archeologo e numismatico palermitano. Tra le sue mura custodisce le più ricche collezioni d’arte punica e greca d’Italia, nonché numerose testimonianze di larga parte della storia siciliana. Il museo si compone anche di collezioni private, acquistate o donate nel corso dei secoli: si annoverano la Collezione del Museo dell’Università, la più antica, la Collezione Antonio Salinas e la Collezione ‘Pietro Bonci Casuccini’. 

In seconda battuta visitate la Galleria d’arte moderna Empedocle Restivo, un museo civico d’arte moderna, che si trova in via Sant’Anna, nel quartiere Kalsa del centro storico di Palermo. Si compone di due edifici: l’ex convento francescano della chiesa di Sant’Anna la Misericordia, di stile barocco, e l’adiacente Palazzo Bonet in stile gotico. Al suo interno custodisce 176 dipinti e 38 sculture acquistati presso le Biennali di Venezia, nonché importanti rassegne d’arte.
 
MONUMENTI DI PALERMO 

Ci sono anche numerosi monumenti a Palermo. Iniziate il vostro tour dal Teatro Massimo Vittorio Emanuele, il più grande edificio teatrale lirico d’Italia, nonché uno dei più grandi d’Europa, per l’esattezza terzo in ordine di grandezza architettonica, dopo l’Opéra National di Parigi e la Staatsoper di Vienna. A completare questo complesso architettonico di grande impatto vi sono ampie sale, gallerie e scale monumentali. Il Teatro Massimo di Palermo è molto apprezzato non solo per le sue forme architettoniche eleganti e rigorose, ma anche per essere un importante centro di riferimento per l’opera, la danza e numerosi altri spettacoli. Il Teatro è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 18. 

Il Teatro Politeama di Palermo, progettato dall’architetto Giuseppe Damiani Almejda, è un maestoso edificio in stile pompeiano, collocato in piazza Ruggero Settimo, una delle piazze più vivaci del centro della città. 

Il Palazzo della Cuba di Palermo, è un padiglione di delizie, custodito all’interno dell’omonimo quartiere. Proprio alla Cuba, tra i ruscelli e gli alberi che la incorniciavano, Boccaccio ambientò una delle novelle del Decameron. La sesta della quinta giornata, ovvero la vicenda d’amore tra Gian di Procida e Restituta, una ragazza bellissima di Ischia, che fu rapita da giovani siciliani per essere poi offerta in dono al re di Sicilia, Federico II d’Aragona. 

Infine dirigetevi alla Piazza delle Vergogne, altrimenti nota come Piazza Pretoria. Collocata nel centro storico di Palermo è stata soprannominata ‘delle vergogne’ per via della nudità delle statue che abitano la piazza. Al centro si trova una maestosa fontana, inoltre sulla piazza si affacciano la chiesa di Santa Caterina e la chiesa di San Giuseppe dei Teatini.

 
ANTICHI MERCATI DI PALERMO 

I mercati antichi di Palermo più famosi sono due: Vucciria e Ballarò. Anche se hanno parzialmente perduto il fascino di un tempo, rimangono luoghi che raccontano la storia di una città millenaria. La Vucciria si estende tra via Roma, la Cala, il Cassaro, lungo la via Cassari, la piazza del Garraffello, la via Argenteria nuova, la piazza Caracciolo e la via Maccheronai, all’interno del mandamento Castellammare. Il suo nome trae origine dalla parola Bucceria, che significa macelleria. Il mercato infatti originariamente era destinato alla vendita delle carni, poi nel tempo ha accolto tra le sue bancarelle pesce, della frutta e della verdura. Qui, tra vicoli, piazzette e casette di legno, potrete trovare tutti gli ingredienti della cucina tradizionale siciliana. Negli ultimi anni, alcuni edifici della Vucciria sono stati restaurati, molti banchi del mercato sono stati chiusi o trasferiti in altri mercati storici, inoltre, nel 2015, è stata rifatta la pavimentazione. Oggi la Vucciria è più che altro nota per la sua vivace e alternativa vita notturna

Ballarò invece, è un mercato permanente che si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory verso Porta Sant’Agata. Qui si vendono principalmente le primizie che provengono dalle campagne intorno a Palermo. Ballarò è il più antico tra i mercati della città: ogni giorno qui si affollano centinaia di persone a caccia di affari. E’ molto pittoresco: bancarelle una incastonata nell’altra, cassette di legno della frutta e della verdura ovunque e in più tante voci alzate al cielo, per attrarre i clienti con la ‘scusa’ dei prezzi migliori e della merce migliore.
 
LA MEMORIA DI FALCONE A PALERMO 

Palermo è stata anche il tragico palcoscenico di una delle stragi della mafia più terribili che la storia italiana ricordi. In memoria della strage di Capaci, a Palermo è stato costruito un monumento agli eroi caduti, un obelisco, che è doveroso visitare. Si trova lungo l’autostrada che collega Palermo a Trapani. Inoltre, sempre in memoria del giudice rimasto ucciso in un attentato della mafia nel 1992, in via Notarbartolo, si trova l’Albero di Falcone, un maestoso ficus magnolia. Si erge di fronte all’abitazione che fu del giudice Falcone ed è riconoscibile sia per i numerosi omaggi (foglietti con messaggi, lettere, disegni, bandiere, foulard) appesi al tronco, sia per il gabbiotto della polizia, rimasto lì. 
 

(L’Albero di Giovanni Falcone – foto Mauro Di Gregorio)

 
I MISTERI DI PALERMO 

Palermo è una città che nasconde anche tanti misteri, uno in particolare dura da cinque secoli ed è il segreto di una setta, i Beati Paoli, che ha attraversato vicoli e sotterranei del cuore della città. Misteriosa e temuta, questa setta nacque in difesa dei deboli e degli oppressi. Agì sempre nell’ombra tra la fine del XV e, la prima metà del XVI secolo. Per scoprire tutta la storia, visitate le Grotte dei Beati Paoli, ma ricordatevi di prenotare qui. Un’altra bellezza sotterranea pervasa di mistero sono i Qanat di Palermo, un’enorme opera di ingegneria idraulica costruita sotto la città. Anche per visitare i Qanat dovrete prenotare al sito che vi abbiamo riportato poc’anzi. Infine vale la pena completare il giro della Palermo sotterranea, visitando le Catacombe dei Cappuccini. A lasciarvi senza fiato sarà la mummia della piccola Rosalia, una bambina imbalsamata, che si trova in perfetto stato di conservazione ed è nota per un fenomeno eccezionale: i suoi occhi sembrano aprirsi e chiudersi….
 
COSE DA FARE ASSOLUTAMENTE A PALERMO 

Infine, se non ne avete ancora abbastanza, prendetevi del tempo per fare una passeggiata a Mondello di giorno, e una passeggiata serale in Via Maqueda, un’oasi pedonale davvero graziosa.  
 

(Il golfo di Mondello – foto Domenico Cusimano) 
 

Riservatevi poi una serata per andare a ballare nella discoteca ‘clandestina’ della Vucciria. Se siete amanti del genere, non perdetevi il Teatro dei Pupi Siciliani nel centro storico. Infine, se volete comprare un souvenir, la scelta giusta è una una coppola acquistata in un negozio del centro storico.
 
COSA VEDERE A PALERMO IN UN GIORNO 

Vediamo di concentrare all’osso le cose da fare a Palermo per chi sia arrivato in città per una toccata e fuga.
Indossate scarpe comode perché ci sarà da camminare. Il giro parte dal piatto forte, ovvero dalla Cappella Palatina. Si tratta di una cappella realizzata nel’anno del Signore 1130 e che oggi si trova all’interno del Palazzo dei Normanni, la sede dell’Assemblea Regionale Siciliana. La Cappella fu realizzata dal re normanno Ruggero II ed è un patrimonio dell’umanità protetto dall’Unesco, uno scrigno di tesori in cui elementi latini, bizantini e arabi si sposano e si fondono.
Quando avete finito uscite e dirigetevi verso via Vittorio Emanuele. Vi imbatterete nella Cattedrale di Palermo. Gli esterni sono affascinanti, ma gli interni relativamente spogli, sopratutto in confronto allo sfarzo incomparabile della Cappella Palatina. La Cattedrale merita comunque una visita. 
 

(Vista notturna della Cattedrale di Palermo – foto Mauro Di Gregorio) 

Una volta usciti proseguite per via Vittorio Emanuele soffermandovi di tanto in tanto a sbirciare le vetrine dei negozietti e dei bazar. Noi vi segnaliamo in particolare Clart (una bottega artistica piena di piccole e grandi curiosità) e CoArts (un laboratorio artistico).
Siamo diretti ai Quattro Canti, un incrocio che taglia a metà via Maqueda. Una volta giunti ai Quattro Canti prendetevi qualche minuto per ammirare le statue che adornano l’incrocio.
Successivamente proseguite a destra per via Maqueda ancora di qualche metro e raggiungete il palazzo del Comune (Palazzo delle Aquile). 
 

(Fontana Pretoria – foto Domenico Cusimano) 
 

Nella piazza antistante potrete ammirare una delle più belle fontane del mondo, la fontana di Piazza Pretoria (detta anche Piazza delle Vergogne per via della nudità delle statue). Non siete distanti dal mercato storico di Ballarò, che merita una visita: si trova a Piazza Casa Professa. Ora è il momento di fare uno spuntino. Guardatevi intorno e troverete sicuramente qualcosa che possa soddisfarvi. 
 

(Fontana Pretoria – foto Armando Genovese) 
 

Se invece preferite avvicinarvi al cuore della città, fate marcia indietro e tornate ai Quattro Canti. Ora siete proprio nei pressi della Vucciria. Il mercato storico è quasi del tutto dismesso e al suo posto sono nati molti locali attivi soprattutto di notte. Ma se siete fortunati anche di giorno potrete imbattervi nel venditore di purpu (polpo) nel panellaro o in qualche altro eccellente esponente dello street food palermitano. Se alla Vucciria non doveste trovare nulla in grado di saziare i vostri appetiti, immettetevi nuovamente in via Vittorio Emanuele, dove troverete altre eccellenze della cucina palermitana. Avrete di che scegliere, ma se cercate lo street food noi vi segnaliamo l’Antica Focacceria San Francesco (Via Alessandro Paternostro 58) e Franco u vastiddaru (via Vittorio Emanuele 102). Se invece cercate un ristorantino più sofisticato o una pizzeria non dovete far altro che guardarvi attorno: via Vittorio Emanuele è piena di locali.
Quando siete pronti per rimettervi in cammino, raggiungete nuovamente i Quattro Canti e svoltate a destra verso l’inizio di via Maqueda. Se vi è rimasto un languorino vi segnaliamo l’arancineria d’autore kePalle. Siete diretti verso il teatro Massimo, un capolavoro di architettura neoclassica che merita una visita. 
 

(Teatro Massimo – foto Armando Genovese) 
 

Se avete deciso che lo street food non fa per voi e siete rimasti digiuni, date le spalle al teatro Massimo: davanti a voi c’è un vicolo che si chiama via Bara All’Olivella. In questa via e nelle parallele troverete di che sfamarvi con gusto. Vi segnaliamo uno dei locali più innovativi di Palermo: Fud, in piazza Olivella. 
 

 

 

(Una delle statue del Museo Antonio Salinas – foto Mauro Di Gregorio) 

Dopo pranzo avete due scelte:
1) girovagare in zona per visitare il Museo Archeologico Regionale Antonio Salinas che si trova proprio in Piazza Olivella per poi dare un’occhiata agli esercizi commerciali di via Bara all’Olivella, dove vi segnaliamo La Coppola Storta per acquistare una coppola d’autore e il teatrino delle marionette);
2) oppure prendere un taxi e raggiungere il Santuario di Santa Rosalia su Monte Pellegrino o le catacombe dei cappuccini. La chiesa di Santa Rosalia si trova sul monte che sovrasta Palermo e che il poeta Goethe ha definito “il promontorio più bello del mondo”. La chiesa è stata ricavata da una grotta naturale e vi si respira un’atmosfera di pace e misticismo.
Le catacombe dei Cappuccini sono invece un’esperienza per stomaci forti, come potete verificare dalla seguende galleria di immagini:
 
[secgalleria id=”6333″] 

Qualunque sia la vostra scelta controllate prima gli orari.
La giornata è quasi finita, ma vi invitiamo a chiamare un taxi per tornare alla Vucciria per un aperitivo serale: come detto prima le piazze della Vucciria si animano sopratutto dopo il tramonto e a volte si fa festa in strada fino alle prime luci dell’alba.
Questo è tutto. Speriamo che nomostante il brevissimo soggiorno Palermo vi abbia toccato il cuore.
 
COSA VEDERE A PALERMO IN DUE GIORNI 

Oltre al percorso del primo giorno vi segnaliamo altri luoghi di interesse:
– Fate un salto a Mondello, ovvero il mare di Palermo. In estate (che a Palermo inizia a fine marzo e finisce a metà novembre) la borgata marinara è molto affollata e l’acqua non è delle più pulite. Vale comunque la pena fare una passeggiata sulla spiaggia e fare un aperitivo nella pittoresca piazzetta.
– Visitate la chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio, detta anche La Martorana. Si trova dietro al Palazzo del Comune: è uno strano edificio in stile arabeggiante. Si tratta di una chiesa di rito ortodosso. Se è aperta merita una visita.
– Visitate il teatro Politeama Garibaldi di piazza Ruggero Settimo: si tratta di un piccolo teatro capolavoro dello stile liberty.
– Fate un’abbuffata di pesce in uno dei ristoranti della piazza di Sferracavallo: si tratta di una borgata marinara che vi suggeriamo di raggiungere in taxi. I ristoranti della piazza offrono dei menù di pesce dal numero esagerato di portate e a prezzi incredibilmente contenuti.
 
COSA VEDERE A PALERMO IN QUATTRO GIORNI 

Oltre ai percorsi dei primi due giorni vi segnaliamo altre esperienze di interesse:
– tornate alla Vucciria di notte (soprattutto se si tratta di venerdì o sabato sera) a caccia di una festa danzante in piazza;
– fate un’escursione nel sottosuolo di Palermo, dopo aver consultato le date ed esservi prenotati sul sito ufficiale;
– fate una passeggiata culturale fra i vicoli di Palermo lasciandovi affascinare dai racconti delle guide di Sicilia Letteraria.
 
COSA VEDERE A PALERMO IN UNA SETTIMANA 

– Prendetevela estremamente comoda ed esaurite tutti i programmi dei giorni precedenti e se un luogo vi è piaciuto, tornateci;
– aggiungete una tappa alla Galleria d’Arte Moderna Empedocle Restivo di via Sant’Anna 21;
– date un’occhiata agli eventi in città sul sito Balarm.it;
– cercate uno spettacolo di cabaret in dialetto siciliano (sopratutto se non capite nulla di questo dialetto!);
– scegliete almeno uno dei luoghi legati all’antimafia e visitatelo, per esempio gli obelischi posti sul luogo della Strage di Capaci (autostrada A29 nei pressi dello svincolo di Capaci nel territorio comunale di Isola delle Femmine), la casa memoria di Peppino Impastato (si trova a Cinisi), il cosiddetto “albero Falcone” in via Notarbartolo 23 (scrivete un pensiero su un pizzino e portatevi appresso dello scotch per appuntarlo all’albero).
– fate infine una rapida ricerca su Google, cercate una guida turistica e per un pomeriggio affidatevi completamente alle sue cure.
 
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