Come viaggiare per il mondo e, al tempo stesso, lavorare, la nuova strategia che permette di visitare città e nazioni in tranquillità.
Sono molte le persone di ogni età che vorrebbero poter fare vacanze più lunghe, visitare diversi paesi ed allontanarsi per settimane o anche per mesi. Purtroppo per farlo ci vogliono delle condizioni essenziali e difficilmente reperibili.
Prima di tutto il tempo e poi il denaro, due fattori strettamente connessi tra loro. Di solito chi lavora non ha la possibilità di ottenere molte settimane di ferie e anche per chi studia non è facile avere indipendenza economica e lunghi periodi consecutivi di vacanza.
Ma una soluzione c’è. E’ possibile da attuare e può dare una svolta alla vita. Si tratta di un modo diverso di vivere il lavoro che si è sviluppato negli ultimi anni, soprattutto per la pandemia. Questa pratica dà la possibilità di coniugare il viaggio alla propria attività, in inglese e conosciuto come smart working, ossia “lavoro agile”.
Lo possono attuare i freelance ed i liberi professionisti in molti ambiti. Per i dipendenti, dal primo aprile 2024, si applica la disciplina ordinaria, dopo 4 anni esatti in cui è stata applicata quella straordinaria. Ora è necessario per tutte le categorie, avere un contratto individuale apposito, mentre prima era sufficiente una semplice e-mail.
Nell’atto sono indicate tutte le condizioni contrattuali da rispettare e l’azienda è ora obbligata a mantenere l’accordo, sottoscritto da entrambe le parti, valido per 5 anni. In base all’attività svolta è necessario portare tutta l’attrezzatura con sé, per utilizzarla durante il viaggio.
Strumento indispensabile è il computer per condividere le proprie creazioni, poi ancora tavolette grafiche, microfoni, cuffie e così via. Ci sono consulenti, architetti, programmatori, insegnanti, inserzionisti, scrittori, gestori di siti o social e tanto altro ancora.
Tutti lavorano da remoto oppure anche online e nel frattempo possono anche spostarsi in treno, con il camper, in macchina o in barca a vela. I ritmi sono scanditi anche in base alle esigenze lavorative ma danno possibilità che, chiaramente, chi lavora in presenza non ha.
Allora agli smart workers si apre un mondo di opportunità come trasferirsi all’estero per un pò di tempo o mettere in programma diverse mete da raggiungere. Se si vuole, si possono anche aggiungere delle ferie in modo da poter gestire il tempo con maggiore libertà.
Nelle aziende italiane queste vanno da quattro a dieci settimane annue da richiedere in base alle condizioni legali pattuite. Qualcuno può approfittare di eventuali periodi di aspettativa, ossia una sospensione del rapporto di lavoro per questioni pubbliche, famigliari o personali, come conseguire un titolo di studio o fare volontariato. Questa può dare modo all’interessato di utilizzare parte di questo tempo per fare esperienze all’estero.
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