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Le case sugli alberi, in Italia e nel mondo, sono sempre più diffuse: no, non è una regressione all’infanzia (o forse sì, chi lo sa), semmai sono opere di alta architettura in alcuni casi e scelte ecologiche dall’altra.
Chi non ha mai desiderato, da piccolo, di avere una casetta tra i rami degli alberi in giardino, un rifugio segreto dove nascondersi, giocare, osservare il mondo? Beh, a quanto pare la casa sull’albero rimane un sogno anche per chi è ormai uscito da tempo dall’infanza e soggiorna stabilmente in età adulta. Tanto che molti studi di architettura, inclusi anche quelli italiani, progettano e realizzano case sugli alberi, su richiesta dei clienti oppure come installazioni artistiche da presentare a fiere e mostre nel mondo.
Le case sugli alberi, o ‘TreeHouses‘, non sono un’invenzione moderna: oggi possono rappresentare una novità nel panorama dell’architettura e rientrano spesso nella categoria delle case strane e originali. Ma fin dai tempi antichi, presso molte popolazioni in Oriente così come in occidente (pare che i primi siano stati gli antichi Egizi) costruire capanne sopraelevate era una pratica piuttosto comune per difendersi da animali ed eventuali nemici.
L’ondata ecologista e il diffondersi dell’attenzione alla sostenibilità ambientale hanno sicuramente contribuito a questo revival abitativo: le case sugli alberi, infatti, indipendentemente dal loro scopo e dall’utilizzo che ne verrà fatto, non richiedono spazio e quindi nessun albero deve essere abbattutto per far spazio a loro, anzi succede proprio il contrario.
La moda di costruire case sugli alberi per viverci (quindi destinate a un uso famigliare, non sol oper far giocare i bambini) è molto diffusa negli Stati Uniti e ora inizia a prendere piede anche in Europa: si conta infatti un numero crescente di imprese specializzate proprio nella costruzione di questa tipologia di casa, elemento determinante se volete cimentarvi perchè le ditte in questione sapranno aiutarvi anche a livello burocratico e criteri legislativi.
Esempi di case sugli alberi perfettamente abitabili si trovano un po’ ovunque: per esempio, in Nuova Zelanda (che non a caso è la location del film Lo Hobbit) hanno costruito un ristorante a 10 metri d’altezza, in una foresta di sequoie poco distante da Auckland.
Restando in Italia, in Piemonte esiste addirittura un intero villaggio di case sugli alberi: si trova nella zona dei Monti Pelati ed è il primo villaggio interamente arboricolo d’Italia, tutto rigorosamente costruito secondo i dettami della bioedilizia. Si trova all’interno di un bosco, da fuori quasi non si vede: ma all’interno delle abitazioni sugli alberi non mancano connessione internet, cucine, docce, insomma i comfort della vita moderna.
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