Sapete che cos’è la camera delle meraviglie? La si può trovare in questa città italiana. Oggi scopriamo insieme qualcosa in più di questo gioiello.
Immaginate di poter visitare un luogo bellissimo e ricco di tesori da scoprire, rimanendo però solo all’interno di una stanza. Esiste in realtà un termine specifico e dall’origine antica per questi luoghi, ed è Wunderkammer. Potremmo tradurlo come camera o gabinetto delle curiosità. In passato, soprattutto nel XVI secolo, indicavano alcuni ambienti in cui si andavano a custodire raccolte di oggetti preziosi di varia fattura, spesso appartenenti a collezionisti. Uno di questi Wunderkammer si trova proprio nel nostro paese. Sapete dove?
Una tradizione davvero molto particolare questa, che affonda le sue radici nel lontano 1500 e vide il suo boom nel 1600. Una sorta di archetipo di quello che poi diventeranno per noi i musei.
Al mondo ce ne sono diverse di stanze celebri di questo tipo. Potremmo citare ad esempio quelle di Rodolfo d’Asburgo, o quella di Ferdinando d’Asburgo, chiamata “Camera dell’arte e delle curiosità”. Addirittura ne sono state rintracciate all’interno di Monasteri, ed infine una pregevole ricostruzione di questo tipo di ambienti la si può trovare nel Museo di Storia naturale dell’Università di Pisa.
Eppure non è questa la Camera delle meraviglie più famosa al momento in Italia. Per scoprirla dovremo andare in una delle regioni più belle della nostra penisola, che è la Sicilia. Nel cuore di Palermo infatti, si trova questa stanza che è davvero magica. E la cui scoperta è anche piuttosto recente.
Quando parliamo di reperti storici di tale pregio, si tende a pensare siano di antica scoperta, invece questo incredibile tesoro siciliano risale “solo” al 2002. La stanza fa parte di un appartamento che si trova nel cuore della bella Palermo. In Via Porta di Castro, nel celebre quartiere dell’Albergheria. Praticamene vicinissimo al mercato di Ballarò.
All’epoca della scoperta nell’abitazione erano in corso dei lavori di ristrutturazione, durante i quali su una parete emersero prima alcune decorazioni che ricordavano motivi arabi e successivamente anche delle iscrizioni calligrafiche nei toni di oro ed argento.
I proprietari, Giuseppe Cadili e Valeria Giarrusso, si misero in contatto con alcuni esperti. Da quel momento la stanza è stata sottoposta a diversi tipi di indagini, addirittura una specie di Tac, che andava ad indagare sotto gli strati di vernice precedente. Venne utilizzata anche la particolarissima tecnica della fluorescenza X.
Tutti rilevamenti utili a scoprirne la bellezza nella sua totalità e ad attestare che questa Camera delle Meraviglie risale alla seconda metà del 1800.
Ad occuparsi del restauro è Franco Fazio. La Camera è davvero incredibile, un incredibile ambiente di pareti blu. Le iniziali scritte calligrafiche sono in realtà moltissime, dipinte in argento e blu sono anche le pareti e le porte. Campeggia anche una scritta che recita la frase “Ciò che Dio vuole accade, ciò che non vuole non accade.
La caratteristica più incredibile di questo luogo si troverebbe anche nel fatto che potrebbe custodire degli elementi musicali. Una teoria interessante portata avanti da un percussionista dell’Orchestra Sinfonica, Giuseppe Mazzamuto. Sovrapponendo uno spartito sulle iscrizioni delle pareti è riuscito a reperire una sequenza musicale.
Grazie a questa scoperta è stato in grado di comporre la “Melodia della Camera delle meraviglie“. Negli anni anche Ezio Bosso le ha dedicato un componimento.
Come è facile immaginare, la scoperta di un luogo di tale bellezza ha avuto una risonanza incredibile. Si sono interessati a questa stanza studiosi e critici d’arte di tutto il mondo. In molti hanno voluto visitarla per analizzarla.
Quello che tutti si chiedono è cosa dovesse custodire questo luogo. Visitato anche da Fareed Al Kothan, il presidente della Lega Islamica Mondiale, ipotizza potesse trattarsi di una piccola moschea. Secondo altri avrebbe potuto essere la casa di un mercante arabo.
Non mancano ipotesi più misteriose ed affascinanti che la vedrebbero come luogo adibito a riti misteriosi, esoterici o anche massonici. Il nostro Vittorio Sgarbi si dice convinto potesse invece essere un luogo dedicato alla meditazione.
Quale che sia la sua funzione, comunque questa stanza suscita moltissima curiosità. Un giorno forse riusciremo a scoprire qualcosa in più sulla sua vera storia. Intanto possiamo limitarci a visitarla. I proprietari l’hanno ormai riconvertita in un vero e proprio museo.
Tutte le informazioni sono reperibili sulla pagina Facebook ufficiale del luogo. Purtroppo non ci sono giorni ed orari prestabiliti, ma sono presenti diversi contatti che possono fornire tutte le informazioni.
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