Al via la caccia al tesoro di Napoleone Bonaparte. Era l’autunno del 1812 quando il gigantesco esercito francese, composto da 800mila uomini, saccheggiò le città e i villaggi conquistati in Russia, accumulando un piccolo tesoro sommerso tra gioielli e monete di almeno dieci chili a soldato.
Ma il saccheggio vero e proprio avvenne dopo il 14 settembre 1812 quando, l’esercito napoleonico, pur fiaccato dalle sanguinose battaglie di Smolensk e di Borodino, entrò a Mosca. Sui famosi 200 carri furono caricati gioielli, candelabri, cornici e dipinti preziosi.
Dopo, della ritirata nell’inverno russo si sa tutto o quasi. E’ certo, infatti, che i soldati percorsero la Staraja Smolenskaja, verso Smolensk, soffrendo la fame, il gelo e gli attacchi della cavalleria cosacca e che abbandonarono il bottino di guerra lungo la strada, nascondendolo nelle campagne intorno a Mosca. Ma non si è mai saputo quale fosse il lungo preciso del nascondiglio. Per anni si è cercata una qualche traccia dei duecento carri mai arrivati in Francia.
Adesso lo storico Aleksandr Serjoghin avrebbe individuato l’area top secret. Serioghjn è convinto di avere una mappa precisa di quel luogo, grazie a un matematico russo emigrato in Francia che ha scovato in un archivio il ritratto di un funzionario napoleonico celebre per aver sempre curato la custodia dei valori.
Che sia vero o no, la caccia comincierà il 12 giugno e già giornali e tv si stanno preparando per seguire le prime operazioni di scavo in diretta.
Lo storico Aleksandr Serjoghin è convinto di farcela a localizzare il tesoro, con un metodo che lui stesso definisce ‘alla codice da Vinci’. Missione: restituire un immenso patrimonio al governo russo.
Pensavate di comprare il primo volo per la Russia e tentare la fortuna alla ricerca del famigerato bottino?
Abbandonate ogni speranza. Per ovvii motivi, le coordinate dell’area di scavo sono segretissime!
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