In una delle città più belle d’Italia è stata portata alla luce una struttura antica. Ecco di cosa si tratta.
Capita spesso di ritrovare antiche strutture che non pensavamo potessero riemergere dopo tanto tempo.
Sono molti i siti archeologici che hanno dato alla luce dei reperti che oggi sono considerati tra i più belli di tutto il mondo.
In tutta la Terra, sono stati ritrovati dei veri e propri tesori che hanno arricchito le informazioni su determinati luoghi.
In particolare, gli studiosi, grazie a queste ricerche hanno analizzato le civiltà che hanno popolato il luogo e l’utilizzo fatto su di esso.
Anche in Italia, ci sono stati dei ritrovamenti molto importanti e ultimamente nei pressi di una nota e bellissima città, è stata fatta una scoperta preziosa.
Un’antica struttura è stata ritrovata nella zona di Cannaregio, a Venezia, durante uno scavo finalizzato alla conoscenza e individuazione di alcuni vestigia.
“Siamo a Cannaregio, in Fondamenta di Ca’ Vendramin e l’assistenza archeologica prescritta nell’ambito di una ristrutturazione dell’edificio ha permesso di mettere in luce strutture molto particolari”
Con queste parole la Soprintendenza ABAP per il Comune di Venezia ha commentato la scoperta fatta ultimamente.
Quello che hanno rinvenuto altro non è che un impianto utilizzato per la produzione di sapone.
Tra il medioevo e l’età moderna, la città di Venezia, aveva il primato per la produzione di questo prodotto.
Grazie ad alcune fonti d’ufficio, sappiamo che già dal 1537, vi era una saponeria gestita dalla nobile famiglia Veneziana dei Vendramin.
Degli esperti della zona, hanno individuato la presenza di una possibile caldaia rialzata con base circolare.
Le indagini archeologiche proseguono ma è ben visibile le fasi di manutenzione che si sono fatte su questa possibile caldaia.
La storia dei Vendramin a Venezia è molto importante dato che già nel 1381 durante la guerra di Chioggia contro i genovesi diedero grandi servizi alla Repubblica di Venezia.
Tra i personaggi noti di questa famiglia spicca Andrea Vendramin che fu Doge di Venezia dal 1476 al 1478.
Proprio qui, dal XVI al XVII secolo, questa nobile famiglia veneziana si distinse per la produzione di sapone.
Durante lo scavo hanno trovato una piastra che serviva a raggiungere una temperatura molto elevata per poter sciogliere i grassi animali e/o vegetali.
Grazie a questa piastra, questi si scioglievano senza bruciarli evitando che il calderone entrasse in contatto diretto con la fiamma.
In questo modo, si evitava che il fumo desse al sapone un profumo sgradevole, ma al contrario si mantenne la profumazione.
Da fonti passate, si può notare un atto della fondazione dell’opificio con data 24 ottobre 1336 a favore del noto Andrea Vendramin.
Già all’epoca, il luogo era utilizzato come fabbrica per il sapone con relativi magazzini adiacenti.
I Vendramin, hanno posseduto questi immobili fino alla fine del 1700 e adesso, dopo molti secoli alcuni elementi di questa saponeria sono tornati a galla.
Questo, conferisce alla città di Venezia, la testimonianza di una storia industriale non indifferente.
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