La camera segreta di Michelangelo nelle Cappelle Medicee apre al pubblico. Ecco cosa contiene e quando vederla.
Sono una delle principali attrazioni della bella Firenze. Le cappelle medicee, sono uno dei principali patrimoni culturali della città d’arte, ovviamente dedicati alla famiglia Medici, che più ha contribuito allo sviluppo artistico ed economico di questi luoghi. Al loro interno conservano le spoglie di membri della nobile famiglia, iniziando da Lorenzo e Giuliano de Medici. Ora stanno per aprire al pubblico una novità che riguarda Michelangelo.
Le Cappelle Medicee dal 1869 costituiscono ormai un museo statale e principale attrazione da visitare una volta a Firenze. Molto legate alla Chiesa di San Lorenzo di cui fanno parte, sono un elegante e maestoso complesso, costituito dalla Sagrestia nuova, progettata da Michelangelo. C’è poi la Cappella dei Principi e naturalmente Cripta, e Cripta Iorenese.
Qui si trovano le spoglie dei Granduchi Medici e di alcuni membri della Famiglia Lorena. Inoltre molto interessante è il monumento dedicato al capostipite della dinastia Medici, Cosimo I, noto anche come Pater Patriae.
All’interno del Museo si trova una parte del Tesoro della Basilica di San Lorenzo, ovvero una serie di oggetti sacri e reliquiari. Dal 27 settembre grazie allo studio di Architettura Zermani, si potrà visitare la Cripta Iorenese che non si apriva al pubblico da almeno dieci anni, insieme alle antiche mura medievali rinvenute durante gli scavi.
E non è tutto, perché il pubblico potrà visitare la camera segreta di Michelangelo, che si mostra per la prima volta.
L’apertura della stanza di Michelangelo Buonarroti è prevista per gli inizi di novembre 2023. Soprattutto si tratta di un evento epocale, perché è la prima volta che si mostra al pubblico. All’interno sono conservati dei disegni dell’artista. Progetti realizzati a carboncino.
Si tratta di reperti antichissimi scoperti nel 1975, quando all’epoca vennero individuati dall’allora direttore del Museo delle Cappelle Medicee, Paolo dal Poggetto. Una scoperta quasi casuale avvenuta durante un sopralluogo. Secondo gli esperti Michelangelo potrebbe aver vissuto qui per diversi mesi nel 1530, durante la persecuzione medicea.
Secondo gli esperti l’apertura permetterà di immergersi totalmente nella genialità dell’artista. A curare questo progetto lo Studio di Architettura Zemani, che ha vinto un bando nel 2017. Si è dunque occupato di alcuni lavori in collaborazione con la Soprintendenza e insieme ai Musei del Bargello. Il risultato è stata la realizzazione di un progetto in una area interrata collegata alle cripte. Vi sono stati inseriti dei nuovi servizi museali, comprensivi di accesso ai disabili ed una nuova piazzetta sovrastante, situata tra la Sagrestia Nuova e la Cappella dei Principi.
Lo studio Zermani ha utilizzato per realizzarlo il Travertino di Rapolano.
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