Si chiamano “stratovulcani” e le loro eruzioni sono spettacoli esplosivi.
Zampilli di lava bollente, con colate incandescenti lungo le pareti del monte e danni disastrosi per chi vive alle pendici. È il destino di chi vive nei pressi di uno “stratovulcano”, un vulcano noto al mondo per le sue grosse eruzioni esplosive. Pochi sanno che tre degli stratovulcani più potenti al mondo si trovano in Italia. Ecco perché e dove si trovano.
I due tipi di vulcano si differenziano innanzitutto per forma e i materiali che contengono. Il magma di un vulcano e uno stratovulcano è diverso, quest’ultimo per esempio è ricco di silice che lo rende viscoso, per questo noto anche come “magma acido”. I vulcani tradizionali, detti “vulcani a scudo”, hanno inoltre un’attività effusiva, mentre gli stratovulcani esplosiva.
Tanto per rendere l’idea, il Vesuvio, Stromboli e l’Etna sono un chiaro esempio di stratovulcani: come non ricorda l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C., che distrusse le città di Ercolano e Pompei. “Si va da ‘tranquille’ colate di lava a esplosioni di vario tipo, fino ad arrivare a importanti colate di lava, fontane di lava (parossismi), colonne di cenere e lapilli, flussi piroclastici, e a volte anche piccoli flussi di fango”, spiega Boris Behncke, vulcanologo dell’INGV di fama internazionale.
Lo stratovulcano è un tipo di vulcano alto, ripido e a forma di cono. A differenza dei vulcani a scudo piatto come quelli delle Hawaii, questa particolare tipologia di vulcano ha picchi più alti. Inoltre, al culmine gli stratovulcani c’è solitamente un piccolo cratere.
Gli stratovulcani si accumulano in altezza stratificando lava, cenere e tefra. Per definizione, presentano strati alternati di materiale piroclastico e lavico. Quando la cenere cade o la lava scorre tra questi strati di materiale, si solidificano e forma un cono più stretto. La lava avendo alta viscosità ha i lati ripidi, ma i vulcani a scudo hanno lava che scorre lungo tutto il fianco del vulcano.
La maggior parte degli stratovulcani si trova nelle zone di subduzione, che sono regioni della superficie terrestre in cui la litosfera viene consumata lungo zone di contatto fra placche continentali e oceaniche. Per esempio rientrano in questa categoria i vulcani più mortali al mondo come quelli che si trovano in Indonesia, Giappone e Filippine.
Abbiamo in Giappone il Monte Fuji, uno stratovulcano dormiente che ha eruttato l’ultima volta agli inizi del 1700. Il Monte Krakatoa in Indonesia, il paese più attivo dal punto di vista vulcanico, che eruttò catastroficamente nel 1883. O il Mayon, attivo situato nella Provincia di Albay nelle Filippine e noto come “il cono perfetto” per via della forma conica regolare.
Quando il magma di un vulcano si surriscalda, ne facilita la risalita in superficie. I gas, rimanendo intrappolati, aumentano la pressione. Così il magma, essendo meno denso, portano il vulcano a eruttare violentemente.
L'Italia è un autentico scrigno di tesori nascosti, e i suoi borghi sono tra le…
La sfida oggi non è solo chi costruisce l'auto più veloce o la più elegante,…
Ci sono strade che corriamo così spesso che quasi smettiamo di pensarci. Il rumore del…
Ci sono strade che portano segreti, percorsi che attraversano una città con una storia invisibile…
Benzina, il comunicato improvviso: addio per sempre. Automobilisti distrutti: ecco di cosa si tratta... È…
Immagina di essere al volante e di dover affrontare un imprevisto che potrebbe cambiare radicalmente…