Agriturismo in Italia: sì ma dove? Perchè il Bel Paese ha nella varietà delle sue regioni una ricchezza culturale, gastronomica e linguistica che, se da un lato rappresenta il bello delle vacanze in Italia, dall’altro significa anche una notevole varietà di prezzi.
Scegliere di pernottare in agriturismo piuttosto che in un hotel, ovvero il cosiddetto ‘turismo rurale’, è una tendenza che si sta diffondendo molto rapidamente: perchè costa meno, si ha la percezione di un contatto più diretto col territorio e, spesso, si approfitta delle prelibatezze locali per scegliere formule che comprendono anche il pranzo o la cena (ma basta anche la colazione per rendersi conto della differenza, dal punto di vista gastronomico, con un albergo).
Se gli hotel italiani sono troppo cari, soprattutto con le impennate di prezzo che hanno registrato nel mese di marzo, l’agriturismo è sempre una soluzione decisamente economica.
La regione meno cara d’Italia per il turismo rurale è il Trentino Alto Adige: 28,3 il costo medio di una notte, contro i 44,2 euro che si spenderebbero in Toscana, decisamente la località meno economica d’Italia da questo punto di vista.
Neanche la Puglia scherza a proposito di prezzi, visto che il costo medio a notte è di 43,6 euro, seguita dall’Umbria dove il pernottamento costa 41,1 euro. A fare compagnia al Trentino, tra le regioni italiane meno care, ci sono Abruzzo e Liguria, dove una notte costa rispettivamente 33,8 euro e 33,6 euro.
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