Immaginate di acquistare una casa e nel bel mezzo dei lavori di ristrutturazione rinvenire qualcosa di importante sotto quella che doveva essere la stanza dei bambini. La storia dell’incredibile ritrovamento di 2000 anni fa.
Una storia che ha davvero dell’incredibile e che sta animando in questi giorni il territorio che ne custodisce il ritrovamento. Una scoperta archeologica di grande rilevanza, avvenuta quasi per caso, sta interessando anche membri delle forze politiche del nostro paese. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
La maggior parte dei ritrovamenti di tipo archeologico avviene spesso nell’ambito di scavi iniziati magari con un’intenzione diversa, o nelle grandi città sempre più di frequente durante lavorazioni di ordine pubblico, come gli scavi di una metropolitana.
Nessuno poteva immaginare che questa volta ad emergere sarebbe stato qualcosa risalente a 2000 anni fa, all’interno di un’abitazione privata.
Ci troviamo a Fano, bellissimo comune nelle Marche, e l’abitazione in oggetto si trova proprio nel centro storico. Qui durante i lavori di ristrutturazione di un edificio costituito di ben cinque appartamenti, sarebbero emersi i resti di una struttura appartenente all’epoca romana. Una scoperta avvenuta in un’area già oggetto di interesse archeologico, che ha immediatamente allertato l’assessorato alla cultura ed il dipartimento di Archeologia dell’Università di Urbino.
A venire alla luce per primi sono i pavimenti in marmo, seguiti da reperti attribuibili però ad epoca medievale. Inoltre anche una lastra che reca un’incisione. Tutti reperti al momento in attesa di essere analizzati nel dettaglio.
L’abitazione si trova in via Vitruvio e la scoperta è stata fatta all’interno di uno degli appartamenti in fase di ristrutturazione. Nel progetto qui dovrebbe venire realizzata la stanza dei bambini dei nuovi proprietari.
La scoperta è davvero incredibile perché, sebbene si stia cercando di tenere a freno gli entusiasmi, in molti pensano si tratti della mitica Basilica di Vitruvio. Trattasi di un edificio importante e molto cercato, descritto nel De Architectura del latino Marco Vitruvio Pollone. Un edificio preso ad esempio negli anni come modello per la costruzione degli edifici sacri cristiani.
Non solo, l’accurata descrizione che ne troviamo nel De Architectura ha praticamente gettato le basi per l’architettura occidentale dal Rinascimento in poi.
L’area di Fanum Fortunae ovvero l’odierna Fano, è già ricca di numerosi siti di interesse storico. Sono stati negli anni rinvenuti un teatro ed un anfiteatro di epoca romana. Non solo, anche delle domus, una cinta muraria seconda in grandezza solo a quella di Roma. E non dimentichiamo l’arco di Augusto, la porta della città.
La zona in cui erano in costruzione gli appartamenti era già stata segnalata come di probabile interesse archeologico, perché in passato scandagliata tramite georadar dal Centro Studi Vitruviani che opera nelle zone limitrofe.
A persuadere l’equipe incaricata della possibilità che l’ambiente emerso possa essere la Basilica di Vitruvio è la qualità dei materiali emersi, marmi provenienti da Turchia e Grecia. Inoltre resti di mura che fanno presumere si trattasse di un edificio costruito su due piani. Per averne conferma bisogna attendere la prosecuzione degli scavi.
Gli esperti per il momento dichiarano solo di essere “sulla buona strada”, asserendo che al momento è importante estendere gli scavi nella zona per capire esattamente di cosa stiamo parlando.
L’edificio sotto cui potrebbe trovarsi la Basilica è di proprietà dell’imprenditore Paolo Antognoni. Insieme ad un altro proprietario hanno immediatamente sospeso i lavori di ristrutturazione e dato immediata disponibilità agli scavi.
La soprintendenza archeologica delle Marche nella persona di Ilaria Venanzoni si è definita “entusiasta” e felice della collaborazione dell’imprenditore. Al momento non è possibile stabilire come proseguiranno gli scavi trattandosi di rilevamenti avvenuti in area privata.
La scoperta ha immediatamente sollevato un fenomeno mediatico. Alcuni rappresentanti delle istituzioni ritengono che l’area andrebbe espropriata. Questo per consentire tutti gli accertamenti del caso. Altri frenano, gli entusiasmi affermando il contrario. Sebbene gli indizi siano propensi per una “scoperta del secolo” in realtà sotto gli appartamenti si troverebbe un altro edificio pubblico.
Non ci resta che attendere ulteriori sviluppi.
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