Tutti conoscono i famosi Trulli della Puglia, ma in quanti sono a conoscenza della loro storia? Dalle origini ai giorni nostri, ecco tutto ciò che c’è da sapere su questo iconico simbolo pugliese.
La Puglia è una regione che vanta una cultura molto antica e ricca di storia. È proprio in questa terra che sono nati i Trulli, costruzioni a forma di cono che rappresentano oggi uno dei simboli più riconoscibili e iconici della regione. Questa è la loro storia.
I Trulli sono tipiche abitazioni in pietra dalla curiosa forma a cono che ricorda proprio quella di un bicchiere capovolto. La loro origine risale al XVII secolo, quando la regione era abitata da contadini che cercavano un metodo semplice ed economico per costruire le proprie case.
É però nel XV secolo che si svilupparono con maggior rapidità. In quell’epoca infatti il Regno di Napoli imponeva tributi a ogni nuovo agglomerato urbano. Questa situazione spinse gli abitanti pugliesi a ideare nuove tipologie di costruzioni che fossero semplici da demolire. Così facendo, al momento del pagamento delle tasse, bastava solo buttare già l’edificio.
I Trulli, ora come allora, sono costruiti utilizzando una base solida sulla quale poggiare una muratura in calce. La sua struttura è rigorosamente circolare, all’interno della quale tutti gli ambienti si snodano a partire dal centro.
I materiali di cui sono fatti sono piuttosto poveri e facilmente reperibili. Niente cemento quindi, solo pietre locali e malta: questo permetteva ai contadini di costruire le proprie case autonomamente, utilizzando le risorse disponibili nei campi e nelle aree vicine alle abitazioni. Il risultato finale erano abitazioni resistenti e molto economiche che si concludevano con in cima la chiave di volta chiusa da un pinnacolo.
A costruire i Trulli era il trullaro. La figura del mastro trullaro è stata di fondamentale importanza durante la costruzione delle case. Questi artigiani erano esperti nella scelta delle pietre e nella collocazione degli elementi, in modo da garantire stabilità e resistenza ai Trulli. La loro figura è ancora oggi molto importante per la conservazione delle strutture esistenti e per la salvaguardia degli antichi mestieri della tradizione.
Con il passare del tempo, i Trulli sono diventati una caratteristica distintiva dell’architettura pugliese. Si stima che ci siano circa 1.500 Trulli nella zona di Alberobello, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Oggi i Trulli sono utilizzati in molteplici modi. Molti sono stati ristrutturati e trasformati in abitazioni private, mentre altri sono stati convertiti in alberghi o bed and breakfast, attrazioni turistiche molto apprezzate da chi visita la regione. Alcuni sono stati addirittura trasformati in negozi e ristoranti, offrendo ai visitatori l’opportunità di provare piatti locali autentici all’interno di queste storiche strutture.
In tutto il mondo, i Trulli rappresentano uno dei simboli più noti dell’Italia meridionale, e in particolare della Puglia. Grazie alla loro storia unica e alla loro bellezza distintiva, questi edifici stanno diventando sempre più popolari tra i turisti di ogni provenienza.
Tuttavia, è importante ricordare che questi edifici non sono solo attrazioni turistiche, ma rappresentano un importante patrimonio storico e culturale del popolo pugliese che come tale va tutelato.
In particolare, la città che ospita una gran quantità di Trulli è Alberobello, che si trova in provincia di Bari.
Alberobello è una città unica al mondo, perché è l’unica delle città a ospitare una vasta area urbana formata esclusivamente da Trulli. Nel centro storico della città, che è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, si trovano tantissimi Trulli che si presentano come un complesso di abitazioni a forma di cono dalla caratteristica colorazione bianca e grigia.
Questa città tanto amata dal turismo offre ai visitatori anche la possibilità di visitare il Museo del Territorio “Casa Pezzolla” che racconta la storia e le tradizioni dei contadini che vivevano nei Trulli.
Non è difficile quindi capire di come questa città sia particolarmente importante per la regione, uno scrigno che custodisce gelosamente il patrimonio culturale importante della Puglia e dell’Italia intera.
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