Ci sono elementi in ferro su alcune facciate di edifici antichi che non sono un ornamento, ma nascondono una diversa spiegazione.
Quante volte ci è capitato di notare questi strani elementi di ferro su cascinali, torri o palazzi presenti nei tanti borghi della penisola. Sembrano delle piastre, hanno forme e grandezze diverse e sono chiamati capochiave.
Paiono semplicemente appoggiati sui muri esterni, ma non è così. All’interno delle pareti sono nascoste delle catene in acciaio molto importanti, che servono al contenimento della struttura. Passano da un’estremità all’altra dell’edificio.
Giungono fino all’esterno dove sono bloccate da questi elementi visibili. Non risalgono al periodo dell’edificazione, ma sono postumi, inseriti come dispositivi di sicurezza antisismica. Le costruzioni realizzate con mattoni e malta senza calcestruzzo infatti, mancano di solidità.
Per cui, in caso di terremoto, le strutture potrebbero rischiare di aprirsi come una scatola senza forti leganti. Sono necessari dunque vincoli efficaci tra le pareti ed il piano che compone in altezza lo sviluppo dell’edificio.
Questi definiscono il cosiddetto comportamento scatolare della costruzione, che assicura una performance antisismica molto più efficace. Se mancano le pareti sono vulnerabili, e, nel caso ci siano importanti forze in gioco, possono ribaltare a terra come fossero un foglio di carta posto in verticale su un tavolo.
La conseguenza potrebbe essere il collasso, globale o parziale dell’intera struttura. Gli ingegneri hanno il compito di sviluppare progetti e tecniche necessarie ad evitare simili catastrofi, sia nelle nuove costruzioni che in quelle già esistenti.
Ecco spiegato il motivo delle catene, inserite negli edifici in muratura antichi, come vincoli di collegamento tra muri portanti. Questo intervento permette loro di avere un comportamento strutturale scatolare e resistere con maggiore efficacia in caso di terremoto.
Le funi in acciaio interne sono generalmente nascoste da controsoffitti e collegano le pareti, tenendole ferme. Alle estremità ci sono i capochiave esterni, a volte hanno forme rettangolari, altre circolari oppure allungate, cosiddetti paletti.
Sono quelli che si vedono sulle facciate delle abitazioni in muratura quando passeggiamo nei centri storici oppure in zone rurali. Se un muro portante tende al ribaltamento, la catena va in carico e contrasta il meccanismo.
Crea una forza chiamata di trazione che viene recepita da un altro elemento, interviene così il capochiave nella parete opposta. A sua volta, il muro stabilizzante ha un vincolo con le solette, garantendo così un regolare equilibrio nelle azioni e controreazioni.
La valutazione del tiraggio della fune viene fatta dagli ingegneri che si occupano di fare indagini specifiche sulla base di sperimentazioni sulla frequenza di oscillazione. Ciò dipende da vari fattori come, ad esempio, la lunghezza. Oggi i professionisti si avvalgono di sistemi e software specifici per i calcoli sui parametri di velocità ed accelerazione.
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