5 miti da sfatare sull’assicurazione viaggio

Quando si organizza una vacanza, tra voli, hotel e itinerari, l’assicurazione viaggio finisce spesso in fondo alla lista delle priorità. Molti viaggiatori la considerano una spesa superflua(e dunque inutile), pensando che gli strumenti base già in loro possesso siano sufficienti.

In realtà, non è così. Si tratta di una soluzione molto più valida di quanto non si possa pensare. Oggi vediamo perché, analizzando cinque miti piuttosto comuni, così da capire in che modo una polizza viaggio riesce davvero a fare la differenza.

L’assicurazione viaggio costa troppo

Uno dei pregiudizi più radicati è che sottoscrivere una polizza viaggio comporti costi elevati. Premesso che è possibile ricevere preventivi personalizzati, in relazione alla frequenza con cui si viaggia e alla meta dove si va in vacanza, occorre fare un raffronto su quanto si spenderebbe qualora non si avesse questa forma di tutela con sé.

Facciamo un esempio: il costo di una visita al pronto soccorso negli Stati Uniti può raggiungere migliaia di dollari, per non parlare poi di cosa succede in caso di ricovero. La stessa cosa vale per altri Paesi, vicini e lontani, prendiamo ad esempio l’Albania, che non fa parte dell’UE, così come gli importi legati all’annullamento di un volo. Siamo sicuri che, non diversamente da quanto accade per l’auto, il costo sia davvero eccessivo?

Tanto non mi succede niente

“A me non è mai capitato nulla”: quante volte lo diciamo quando si parla di viaggi? Eppure, gli imprevisti non guardano in faccia a nessuno: un’influenza poco prima della partenza, un sinistro, un problema familiare urgente o semplicemente uno zaino smarrito possono capitare in qualsiasi momento.

Partire senza copertura significa affidarsi completamente alla fortuna, con il rischio di dover gestire emergenze in modo improvvisato e spesso molto costoso e disagevole: pensiamo alle difficoltà di comunicazione che possono subentrare all’estero.

Vado sempre in vacanza in Italia: non mi serve

Molti pensano che viaggiare all’interno dei confini nazionali renda superflua l’assicurazione. Niente di più sbagliato. Anche in Italia possono verificarsi situazioni che richiedono assistenza: un infortunio durante un’escursione, la necessità di annullare una prenotazione per motivi improvvisi, il furto del bagaglio o danni alla propria auto.

Una polizza dedicata ai viaggi in Italia offre coperture specifiche per queste eventualità o altre simili, aiutando a gestire dinamiche differenti da quelle che caratterizzano la propria regione.

Non serve per le spese mediche: basta la tessera sanitaria

La Tessera Europea di Assicurazione Malattia (TEAM) copre effettivamente le cure urgenti in Europa, ma solo nelle strutture pubbliche e secondo le normative locali. Non rimborsa le spese extra come trasferimenti in strutture private, rimpatri sanitari o interruzioni del viaggio.

In molti paesi europei, inoltre, è necessario anticipare le spese e poi richiedere il rimborso, operazione spesso lunga e complessa. Fuori dall’Europa, poi, la tessera sanitaria non ha alcuna validità.

Una polizza vale l’altra

Pensare che tutte le assicurazioni viaggio siano uguali è un errore comune. Ogni polizza ha massimali, esclusioni e coperture diverse, e una soluzione economica può avere limiti insufficienti per determinate destinazioni, non coprire sport o attività specifiche, o prevedere franchigie elevate.

È dunque essenziale leggere attentamente le condizioni, scegliere in base alle proprie esigenze reali e affidarsi a una compagnia dalla consolidata esperienza. In questo modo non solo si eviteranno brutte sorprese, ma si ottimizzeranno i vantaggi di questo strumento.